Partecipano, ma senza dorsale. Pedalano, ma senza bici. Partono e arrivano, ma fuori classifica. Scattano, sgommano, sfrecciano, ma fuori sella. Spingono, ma fuori regolamento. Tirano, ma fuori corsa. Corrono, ma a piedi. Preparano, presenziano, presidiano, si preoccupano, si prestano, si prodigano, ma anonimamente, silenziosamente, generosamente.
Volontari. La squadra più importante. Non hanno maglia, ma giubbetto, spesso quello giallo o arancione, smanicato, catarifrangente, ad alta visibilità. Non hanno sponsor, ma spirito, spirito di corpo, spirito di gruppo, spirito di appartenenza. Non hanno ambizioni, ma coscienza, responsabilità, anima. Non hanno ipegni, quel giorno, se ne sono liberati, o li hanno rimandati, o vi hanno rinunciato, senza mai chiedersi troppi perché.
E sono fondamentali, indispensabili, decisivi. Senza di loro non si comincia neanche: corridori e direttori, giudici e meccanici, massaggiatori e cronometristi rimarrebbero a casa, o al bar, o sui rulli, o in officina. E pensare che tutti, chi più e chi meno, premiati, pagati, stipendiati, rimborsati, e invece loro no, una stretta di mano, una pacca sulle spalle, un grazie tante, e via, certe cose si fanno per convinzione più che per convenienza, per soddisfazione più che per elargizione, per allegria più che per galanteria.
Campionati italiani di ciclocross, a Ostia Antica, ieri e oggi. Un grande appuntamento, un grande progetto, una grande organizzazione, un grande sforzo, una grande fatica, un grande spazio. Tutto alla grande. Cinquecento atleti, più altri cinquecento famigliari, più altri cinquecento addetti ai lavori, più altri cinquecento spettatori e appassionati. Più – più di tutti – loro, i volontari. Che si fa sempre più fatica a raccogliere, reclutare, ritrovare. Sarà stata la pandemia, sarà stato il mancato ricambio generazionale, saranno stati cento altri motivi, la superficialità, la fretta, la disattenzione, la distrazione, neppure essere in bolletta aiuta a dedicarsi agli altri solo per il gusto di dare invece di prendere, di offrire invece di ricevere, di regalare invece di pretendere.
La volontà dei volontari significa poter volere, saper volere, voler volere. Hai voglia.
Grazie ai volontari, i conti tornano. E’ che sono i volontari, da un po’, a non tornare più.
Se sei giá nostro utente esegui il login altrimenti registrati.