Sabato, nel corso della 30a edizione del Giorno della Scorta, sono stati molti gli interventi interessanti: l'evento organizzato dal Gs Progetti Scorta ha dato voce soprattutto a coloro che "vivono" la sicurezza sulle strade in occasione delle corse. In questa ottica ci piace proporvi l'intervento di Nicola Pederzoli, presidente del Team Scorta.
«Sulle scorte tecniche, come logico che sia, si riversa buona parte della fiducia che le norme sulla sicurezza trovino concreta ed efficace applicazione e noi siamo orgogliosi della nostra attività di volontariato. Talvolta ci definiscono “gli angeli della sicurezza”, ma noi preferiremmo piuttosto essere davvero conosciuti e riconosciuti da chi, sulla strada, dovrebbe rispettare le nostre indicazioni al passaggio della gara.
Apprezziamo lo sforzo compiuto con l’ultima edizione del disciplinare tecnico, dove c’è più chiarezza nelle funzioni, responsabilità e una ricerca di uniformità di attrezzature. Apprezziamo che la FCI, grazie al lavoro compiuto dalla Commissione Nazionale Direttori di Corsa e Sicurezza, abbia approvato la procedura per la “certificazione di qualità” da attribuire ai Gruppi che gestiscono in modo virtuoso le scorte tecniche e le moto staffette.
Apprezziamo che per la fine di questo mese, a Riccione, le Commissioni Nazionali dei Direttori di Corsa e dei Giudici di Gara abbiano indetto una sorta di convention per un confronto fra tutte le figure chiamate a gestire l’organizzazione, la conduzione e la sicurezza delle gare ciclistiche.
Apprezziamo che si facciano accordi tra FCI ed Enti di Promozione Sportiva per unificare criteri organizzati e parametri di qualità, soprattutto per quanto riguarda le granfondo, che, come sappiamo,sono manifestazioni molto complesse. Questo per dire che non ci sfugge quello che la FCI ed altri Enti fanno per ottenere miglioramenti.
Allo stesso tempo però, ci sia concesso di osservare quello che, a nostro avviso, potrebbe essere ancora fatto.
Il disciplinare tecnico è poco conosciuto e servirebbero più momenti congiunti di formazione tra volontari, forze di polizia, enti preposti alle autorizzazioni e alle ordinanze, organizzatori di gare anche a livello locale e non solo nazionale.
La certificazione di qualità dei gruppi di moto staffette, ha, giustamente, per obiettivo la crescita della qualità e dell’affidabilità, ma per tradurre questo anche in più sicurezza ci sarà bisogno di una politica federale di sostegno al progetto, con l’introduzione di incentivi e modalità premianti per i Gruppi potenzialmente disponibili, con il dovuto coinvolgimento degli organizzatori perché questi Gruppi certificati trovino poi effettivo impiego ed affermazione.
Ci auguriamo che su questo punto i controlli per ottenere e conservare nel tempo la certificazione siano stringenti da parte delle strutture Federali, per evitare che qualcuno sfrutti scorciatoie pur di ottenere riconoscimenti non dovuti.
I Gruppi di motostaffette e scorte tecniche, che poggiano sul volontariato, hanno bisogno di riscontri tangibili per trovare motivazione a proseguire il proprio operato. Ad esempio, è sempre più difficile trovare nuovo personale e crediamo che anche la Federazione debba fare qualcosa per incentivare, chi intende dedicare il proprio tempo a favore della sicurezza degli altri.
Per la convention di Riccione è importante che siano stati invitati anche i responsabili della sicurezza dell’UCI, auspicando che sia anche l’occasione per riflettere seriamente sul fatto che soltanto l’Italia usa modalità sue di segnalazione dei pericoli ai corridori, quando invece a livello internazionale ne esiste un altro e soltanto un altro.
Questa difformità non sembra più opportuna alla luce delle tante cadute dei corridori provocate dagli innumerevoli ostacoli presenti sulla strada e le tortuosità di certi percorsi. Servirebbe una campagna informativa mediatica, e perché no, magari promossa dalla Presidenza del Consiglio o dai Ministeri competenti, per far conoscere come avviene il transito delle corse e quali sono le figure a cui prestare attenzione, come le scorte tecniche e gli ASA, per tutelare sia il ciclismo quanto i normali utenti della strada, a cui non si vogliono creare danni o ingiustificati disagi.
Servirebbe che il Dipartimento Comunicazioni del Ministero dello Sviluppo o la Federazione stessa mettessero a disposizione le frequenze per la sicurezza delle gare ciclistiche, perché, senza un’efficace rete di collegamenti il lavoro “professionale” che viene richiesto ai gruppi di scorte tecniche e moto staffette è pressoché nullo, ma è altresì vero che il costo dell’utilizzo di tali frequenze attualmente è elevato. Non tutti i Gruppi hanno la forza economica per ottenere le concessioni governative e non vorremmo che questo diventasse un alibi per l’abusivismo.
Servirebbe una riforma del codice della strada che, per la parte che più ci vede coinvolti, assegni alle scorte tecniche maggiori poteri ed estensione d’impiego.
Su queste ultime tre questioni: “campagna informativa”, “concessioni di frequenze” e “nuovi poteri alle scorte tecniche”, vista l’occasione, abbiamo condiviso con il Gs Progetti Scorta, un semplice documento riepilogativo, da lasciare al Signor Prefetto, perché possa essere inoltrato alla Presidenza del Consiglio e ai ministeri competenti.
Questo è quanto ci sentiamo di poter dire ad una platea qualificata e trasversale come quella del Giorno della Scorta, dove necessariamente bisogna rimanere su argomenti di maggiore interesse generale senza scendere troppo nello specifico in questioni come: le tutele, i limiti di età e politiche del tesseramento, i costi e la qualità della formazione, e molto altro ancora che sono prevalentemente di competenza della Federazione Ciclistica Italiana.
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