Erlend Blikra voleva vincere, aveva sognato la vittoria sin dal primo giorno qui in Malesia quando era sfrecciato davanti alle Petronas Tower arrendendosi soltanto a Gleb Syritsa, Giorno dopo giorno ci aveva riprovato mettendo la squadra davanti a lavorare e inseguendo quel sogno che cullava sin da bambino: vincere una corsa tra i professionisti. Per lui che viene dalla lontana Norvegia il ciclismo è stato sempre qualcosa di magico e lontano che voleva provare a raggiungere in ogni modo possibile. Oggi è letteralmente volato sul traguardo di Alor Setar ha vinto con le gambe e anche un po’ con il cuore prima di lasciarsi andare ad un urlo liberatorio.
«E’ la mia prima vittoria tra i professionisti e quasi non ci credo» ci dice subito dopo l’arrivo rivelandoci che ha appena realizzato un sogno che ha inseguito con tutto il suo cuore. La sua squadra è stata preziosissima, anche oggi al lavoro sin dai primi chilometri è riuscita a tenere chiusa la corsa per arrivare in volata. «Il primo posto del primo giorno mi aveva fatto sfiorare la vittoria, in quel momento ho capito che non potevo tornare a casa in Norvegia senza una vittoria - ha proseguito Erlend - volevamo vincere a tutti i costi e con la squadra abbiamo provato e riprovato senza mai perderci d’animo. Oggi abbiamo fatto un grande lavoro e sono felicissimo di averlo concretizzato con una vittoria. Molano ha lanciato lo sprint e io mi sono messo alla sua ruota, appena ho potuto l’ho saltato e da quel momento ho usato tutta l’energia che avevo».
Erlend ha sempre amato il ciclismo anche se in Norvegia non è di certo lo sport più praticato, merito del fratello maggiore Haavard che per una manciata di stagioni ne è stato un autentico protagonista. Nonostante i sei anni di differenza ha sempre cercato di emularlo, prendere il suo esempio provando a seguire la sua strada e magari essere un po’ come lui che nelle categorie giovanili era un’autentica promessa . «Ho incominciato a correre in bici a nove anni, inseguivo le orme di mio fratello, volevo diventare come lui. Mi ricordo ancora la mia prima corsa, ero in Svezia ed ero emozionatissimo poi passo dopo passo sono salito nelle varie categorie» ci racconta Erlend con il cuore in mano, ancora si emoziona parlando del sé bambino che si era innamorato di uno sport totalmente nuovo e che di certo non si sarebbe mai immaginato di battere in volata dei campioni come Molano e Mareczko. «In Norvegia il ciclismo non è così conosciuto, certo ci sono tanti praticanti, ma non è come il resto d’Europa. In questo è molto simile alla Malesia dove il pubblico si riversa sulle strade per un evento praticamente unico che nessuno vuole perdersi. Oggi come nei giorni precedenti ho visto molte persone a bordo strada con un sorriso gigantesco, tifavano per tutti, incondizionatamente. Sta diventando un’esperienza unica e speciale che sono davvero grato di vivere»
Il venticinquenne norvegese della Uno X ama sognare e correrebbe in bici per tutta la vita, ma lui come altri è costretto a fare i conti con la terribile situazione che molti corridori stanno vivendo. Per lui non c’è un contratto per il prossimo anno, dopo tanti sogni e speranze rischia di rimanere a piedi perché per lui ormai non sembra esserci più posto nel team norvegese. «In questi giorni sto cercando un po’ di farmi vedere, magari c’è una squadra che non ha ancora completato il suo organico che può ingaggiarmi, non lo so, spero solo che questa non sia la mia ultima gara. Il tour de Langkawi è una corsa piccola ma le fortissime squadre world tour non ci lasciano molto spazio, dobbiamo crearcelo noi con dedizione, senza mai demordere». Erlend ci parla con il cuore in mano mentre ripensa alla sua lunga stagione che è iniziata a febbraio e che l’ha portato in tutto il mondo.
Domani non sarà per nulla una giornata adatta alle sue caratteristiche, ci sarà da salvare un po’ la gamba in vista dell’ultima tappa, ma prima di tutto si lavorerà per Torstein Traeen che ora occupa la quinta posizione nella generale e potrebbe raggiungere il podio.
Da quando è sceso dalla bici e per tutte le premiazioni Erlend Blikra non ha smesso di sorridere; appena scopre che siamo italiani ci racconta della sua prima volta nel nostro paese quando l’anno scorso aveva preso parte alla settimana ciclistica italiana. Poi ci confida il suo sogno più grande, continuare a correre in bici e prendere parte alle corse dei grandi, come la Milano Sanremo e il giro e di non essersi pronto a rinunciarci.
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