“Ecco, la musica è finita, gli amici se ne vanno...” cantava tristemente Ornella Vanoni – un pezzo del grande Franco Califano – circa un secolo fa... Parole che si adattano perfettamente, a distanza di sei giorni, alla venticinquesima Eroica che ha spento le luci nonostante che la voglia di Eroica, a tutte le latitudini, sia tutt'altro che passata. Ma bisognerà aspettare un anno per tornare a caracollare sulle Strade Bianche del Chianti così stupendamente valorizzate da patron Giancarlo Brocci. A questo punto si impone un consolante flashback su alcuni dati, aspetti e personaggi dell'Eroica 2022.
Dei novemila e oltre iscritti della vigilia, sono stati 8010 i partenti nelle due giornate nelle quali è stata strutturata quest'anno L'Eroica: 3400 coloro che hanno privilegiato i due percorsi lunghi di sabato e oltre 4600 gli Eroici in bici lungo i tre percorsi più “leggeri” di domenica. Un successo annunciato con altri dati che illustrano il livello d'eccezione ormai raggiunto dalla “creatura” di Giancarlo Bocci:il 38% di partecipanti sono arrivati dall'estero, in rappresentanza di 48 Paesi dei cinque continenti, mentre il 13% , cioé oltre 1000, sono state le donne. Poli d'attrazione sono stati ex-ciclisti/e di chiara fama come Beppe Saronni, che ha festeggiato il quarantennale del suo trionfo nel mondiale di Goodwood (Inghilterra) 1982 insieme a Beppe Conti e a Pier Augusto Stagi, come il due volte iridato Gianni Bugno, Damiano Cunego, Andrea Noè e la campionessa Morena Tartagni.
Le maglie più indossate dalla marea di questi pedalatori d'antan sono state le gloriose Molteni, Salvarani, Bianchi e Brooklyn; pure l'alta finanza era presente grazie alle casacche dell'Economist e di Crédit Agricole. In gara – è ormai una tradizione - anche la squadra dei Carabinieri, ovviamente molto agguerrita. Tra le bici più gettonate Tommasini, Olmo, Masi, Colnago, Legnano, Atala, Gios, Viner e Wilier Triestina. Ma veniamo, tra le tante, a raccontare di una figura spudoratamente “Eroica”, che merita davvero di essere evidenziata.
Franz Quetsch, 62 anni, ingegnere di Amburgo, un metro e sessantacinque di ossa e muscoli più che di carne, molto più appropriatamente di tanti altri degli ottomila partecipanti alla venticinquesima edizione dell'Eroica di Gaiole in Chianti può rappresentare lo spirito della celeberrima ciclostorica d'epoca.
Innamorato della Toscana, dove lo ha seguito tutta la famiglia, ha scelto una toscanissima bici marca Tommasini per esibirsi su uno dei percorsi lunghi dell'Eroica, quello di 135 chilometri; alla fine della fatica ci ha raccontato la sua esperienza e... altro, in un perfetto inglese. ”Ero già venuto a Gaiole nel 2019 e ne ricavai un'impressione memorabile. Per questo, dopo la brutta esperienza della pandemia, sono tornato a Gaiole quest'anno e adesso conto di farlo anche in futuro”.
Gli elementi che hanno affascinato questo attempato randonneur teutonico sono presto elencati:”L'atmosfera è unica, la natura intorno è meravigliosa, idem per i percorsi e per le strade bianche, inoltre è favoloso pedalare in compagnia di appassionati della bici provenienti da tutto il mondo; esiste tra noi una specie di senso di cameratismo spontaneo, così ci si aiuta in ogni frangente”.
Ma Franz ha vissuto tanti altri giorni importanti:” Possiedo una Moto Guzzi storica e quindi ho presenziato al recente raduno internazionale a Monza. Poi, su invito di amici inglesi, ho seguito in bici il corteo funebre della Regina Elisabetta. Eravamo circa 300 ciclisti e io ero l'unico straniero, pensate, mi ha intervistato anche la BBC...”
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