Andrea Piccolo ha corso la Coppa Agostoni con la testa e con il cuore, ha lottato davanti alla corsa dimostrando ancora una volta di essere pronto per vedersela tra i grandi e di starci davvero bene. Tra i fuggitivi che si sono giocati la classica della Brianza c’erano autentici pezzi da novanta, da Nibali a Valverde, da Guillaume Martin a Rigoberto Uran, ma il ventunenne milanese è riuscito a lasciare la sua firma con un bellissimo terzo posto.
«Sono davvero felice del mio terzo posto che è veramente speciale, avevo già corso la Coppa Agostoni l’anno scorso, questa volta però c’era una leggera differenza nel tratto iniziale e poi abbiamo preso la pioggia, il meteo ha caratterizzato non poco la corsa - ha spiegato Andrea Piccolo a tuttobiciweb - è piovuto durante la fine del primo giro e per metà del secondo, molti corridori hanno patito molto, per fortuna Bettiol mi è venuto in aiuto con una mantella, mi ha salvato. Appena ha smesso di piovere abbiamo mandato proprio Alberto all’attacco e il gruppo è subito scoppiato. Formolo e Pozzovivo hanno preso il largo, ma fortunatamente siamo riusciti a recuperare e poi sono entrati altri corridori che hanno dato una grande mano. Nelle fasi finali di corsa dall’ammiraglia è arrivata l’indicazione di far fare a me la volata e Uran si è messo al mio servizio. Nell’ultimo chilometro Mas si è messo a tirare e io ho preso immediatamente la ruota di Valverde, sapevo che era il più forte mentre conoscevo poco Sjoerd Bax, ma Oldani, suo compagno di squadra, mi aveva avvisato di tenerlo d’occhio. A meno 200 metri c’è stato un rallentamento e proprio in quel momento sono rimasto indietro, non sono riuscito a fare un’ottima volata perché sono rimasto un po’ chiuso ed effettivamente non avevo le gambe per fare la differenza, ma sono comunque molto soddisfatto di come sia andata».
In quel terzo posto ci sono sudori e sacrifici e la consapevolezza di aver preso la giusta via. Andrea Piccolo non ha mai veramente iniziato la sua avventura tra i professionisti, prima c’era la pandemia, poi la chiusura della Gazprom, mille impedimenti si sono frapposti tra lui e quel sogno che ha voluto sempre tenere vivo. La Ef Education gli ha dato fiducia e lo ha accolto in un gruppo in cui si è ambientato alla perfezione ed ha iniziato ad imparare. «La Ef mi ha veramente accolto, i miei compagni sono stati incredibili perché mi hanno aiutato ad ambientarmi, in particolare Alberto Bettiol e Rigoberto Uran che ho preso proprio come punto di riferimento. Ho come la sensazione di essere rinato, finalmente riesco a correre in modo più sereno e in poco tempo sto già imparando tanto, dalla preparazione a come muovermi in corsa, questi ultimi mesi sono stati fondamentali, come un corso accelerato con tanta pratica. Ho capito che con la serenità posso esprimermi al meglio e che tutti i sacrifici vengono sempre ripagati» ci racconta Andrea Piccolo che intanto si guarda indietro pensando a cosa si è lasciato alle spalle: fino a qualche mese fa un epilogo di questo tipo sembrava impossibile, era bloccato senza poter correre, poche motivazioni, zero certezze. Ora ha un contratto fino al 2024 n la forte squadra americana, una sicurezza con cui piano piano sta dimostrando ad avversari e tifosi quanto vale veramente.
Archiviata la Coppa Agostoni Andrea Piccolo sarà al via del Giro dell’Emilia, Coppa Bernocchi e Tre Valli, poi una piccola pausa per prepararsi al meglio per il Lombardia. «Non mi piace mettermi troppa pressione, preferisco cogliere il buono in quello che faccio - ci confida - in questo periodo mi sento bene e vorrei sfruttare al meglio questo buono stato di forma. Il mio obiettivo è ripagare la squadra per tutta la fiducia, loro mi hanno dato davvero tanto, ora tocca a me».
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