Il Giro di Lussemburgo 2022 (13-17 settembre) rappresenta per molti atleti l’ultimo warm-up in vista dei Mondiali di Wollongong. Proprio per questo le cinque tappe della corsa lussemburghese potranno dare indicazioni per la rassegna australiana. In più, il disegno delle tappe sembra sorridere proprio a quei corridori che potranno fare bene anche nella prova che mette in palio la maglia arcobaleno.
Le ultime 4 edizioni hanno sempre sorriso ai corridori azzurri, con Andrea Pasqualon che ha vinto nel 2018 e si è piazzato terzo nel 2019, Diego Ulissi ha vinto nel 2020 e Mattia Cattaneo ha chiuso terzo l’anno scorso, con il successo che è andato al suo compagno Joao Almeida.
IL PERCORSO
La corsa presenta cinque tappe molto esplosive e adatte agli attaccanti, ideali per il divertimento dello spettatore. Si parte subito con una tappa insidiosa sulle strade della capitale Lussemburgo, lunga 163,8 km e con due strappi insidiosi negli ultimi 6 km: prima la Côte de Stafeter (1,8 km all’8%) e poi il Kirchberg (1,6 km al 6,3%) che porta all’arrivo. Si continua con la Junglinster-Schifflange di 163,4 km, che presenta poca pianura e il decisivo strappo di Poteau de Kayl (1 km al 6,6%) da superare a meno di 3 km dall’arrivo.
Stesso copione per la terza tappa, che porterà i corridori da Rosport a Diekirch per 188,4 km: negli ultimi 14 km verranno superate le salite di Hendelbierg (2,1 km al 6%) e la più insidiosa di Huelwee (1,3 km al 9%) che, a 8 km dal traguardo, rappresenta un ottimo trampolino di lancio per eventuali attaccanti. Ai fini della classifica generale risulterà però decisiva la cronometro con partenza e arrivo a Remich: saranno 26,1 km tutt’altro che lineari, con lo strappo dello Scheierberg (1,6 km all’8,8%) da affrontare in apertura e quello di Wentrenger (2,1 km al 5%) a metà percorso, destinati a mettere in difficoltà anche gli specialisti più puri.
L’ultima tappa riporterà i corridori da Mersch a Lussemburgo, per 178,4 km complessivi. A caratterizzare il finale è il circuito da ripetere due volte e il muro del Pabeierbierg (700 metri al 9,2%) da affrontare 3. Chi vorrà provare a ribaltare la corsa avrà tutto lo spazio per farlo.
(Altimetrie in copertina)
I FAVORITI
La corsa lussemburghese è particolarmente adatta ai grimpeur, ai corridori che si esaltano nelle salite brevi ed esplosive, ma la cronometro rappresenta un viatico importante per poter vincere la classifica generale. Il nome più altisonante è probabilmente quello di Rafal Majka (UAE Team Emirates), che avrà una delle poche occasioni dell’anno per correre da capitano, ma il percorso non è probabilmente perfetto per uno scalatore puro come lui. Dovranno provare a rendere la corsa dura anche corridori come Giulio Ciccone e Mattias Skjelmose (Trek-Segafredo), Valentin Madouas (Groupama-FDJ). Attenzione poi al giovane Kevin Vauquelin (Arkéa-Samsic), che ha dimostrato di poter andare forte sia in salita che a crono, arriva da un ottimo periodo e, nonostante i suoi 21 anni, è forse il grande favorito.
Saranno della partita anche Felix Gall e Geoffrey Bouchard (AG2R), Ben Thomas e Anthony Perez (Cofidis), Franck Bonnamour (B&B Hotels), Torstein Traeen (Uno-X) e Nicola Conci (Alpecin-Deceuninck), fresco di convocazione mondiale. A proposito di maglia azzurra, la corsa lussemburghese rappresenta l’ultimo step di preparazione iridata per Matteo Trentin (UAE Team Emirates) e Davide Ballerini (Quick-Step Alpha Vinyl), che andranno a caccia di una vittoria di tappa.