Kaden GROVES. 10 e lode. Il 23enne velocista australiano vince sgommando, con sicurezza e leggerezza. Nona vittoria in carriera, terza stagionale, la prima in un grande giro, numero 22 per la BikeExchange, il talentino fa vedere di che pasta è fatto. Brent Copeland lo sa da tempo, adesso lo sanno anche gli altri.
Danny VAN POPPEL. 8. Ci prova, ma con Kaden oggi c’è poco da fare.
Tim MERLIER. 6,5. Non è super, lo sappiamo, ma oggi si palesa, oggi si fa vedere, oggi si accoda, dietro a quei due là.
Juan Sebastian MOLANO. 6,5. Prova ad anticipare, forse pure troppo, ma il suo lavoro è per Ackermann (voto 4) che si perde tra le nebbie.
Mads PEDERSEN. 5,5. Chiaro che è quello che ha la gamba migliore, ma oggi perde l’attimo, rimane imbottigliato, perde slancio e lucidità. Ci sta.
Brian COQUARD. 5. È in zona, ma poi resta in periferia.
Jetse BOL. 8. Al 32enne olandese della Burgos-BH bisognerebbe assegnare un premio Nobel per il coraggio, un po’ come quello attribuito ad un altro Böll (Henrich), scrittore teutonico, autore di romanzi di successo come le “Confessioni di un clown”. Ve lo confesso: oggi ho faticato davvero a restare sveglio e grazie al cielo abbiamo avuto lui, Bol con Vojtech Repa (Kern Pharma) e Joan Bou (Euskaltel-Euskadi) a dare un senso alla giornata della Vuelta e anche alla mia.
Julian ALAPHILIPPE. 17. È finita in anticipo la Vuelta del campione del mondo in carica costretto al ritiro durante la El Pozo Alimentacion/Cabo de Gata, a causa di una brutta caduta. Dopo il pauroso volo nella scarpata alla Liegi-Bastogne-Liegi l’ennesimo contrattempo per il transalpino che vive il suo annus horribilis.
Simon YATES. 19. Dacci oggi il nostro positivo quotidiano e la lista si allunga: ecco Simon Yates e Pavel Sivakov, così come Roger Adrià e Hector Carretero.
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