Sarà un’Italia varia e ambiziosa quella che vedremo al via della Vuelta a España 2022, che scatterà domani da Utrecht, nei Paesi Bassi. Varia perché insieme ai veterani ci saranno tanti giovani debuttanti in un Grande Giro, pronti a prendersi in mano il futuro del nostro movimento, ma anche perché ci saranno scalatori, cacciatori di tappe, cronomen e uomini veloci. In totale, sono 14 gli azzurri impegnati sulle strade di Spagna (e dei Paesi Bassi nelle prime tre giornate), esattamente lo stesso numero dell’anno scorso.
Doveroso cominciare da Vincenzo Nibali, all’ultima recita della sua gloriosa carriera in un Grande Giro. Ovviamente non gli si chiede nulla, ma lo Squalo sarà il primo a voler lasciare il segno nella corsa che gli regalò il primo grande successo in una corsa di tre settimane, nel lontano 2010. Come successo al Giro, se la gamba dovesse rispondere a dovere non deve sorprendere vederlo lottare per la classifica generale, anche se, forse, una vittoria di tappa renderebbe il suo ultimo atto più romantico. In squadra ci sono anche l’imprevedibile Miguel Angel Lopez e il padrone di casa David De La Cruz, che a loro volta potrebbero avere ambizioni di classifica generale.
A proposito di veterani, ci sarà anche Domenico Pozzovivo (6° finale nel 2013), che insieme a un ritrovato Louis Meintjes e a Jan Hirt formerà un terzetto molto interessante nello scomparto salite per la Intermarché-Wanty-Gobert. Altro corridore d’esperienza è Alessandro De Marchi (Israel Premier-Tech), che alla Vuelta sa come si vince visto che in carriera si è portato a casa già tre tappe. Quest’anno ha fatto un po’ più fatica ad esprimersi sui suoi migliori livelli, ma in Spagna troverà il terreno ideale per far valere le sue doti di attaccante, visto che non dovrebbe avere compiti di gregariato troppo stringenti, con Michael Woods unico della compagine israeliana che sembra poter ambire ad un piazzamento.
In ottica classifica generale la vecchia guardia formata da Nibali e Pozzovivo sembra l’unica che possa tenere alta la bandiera italiana, a meno che Fausto Masnada, all’esordio alla Vuelta e al primo Grande Giro stagionale dopo i problemi di salute primaverili, non riceva il via libera dalla Quick-Step Alpha Vinyl. Il bergamasco dovrebbe infatti essere una delle pedine più importanti a disposizione di Remco Evenepoel, ma ciò non toglie che nell’arco delle 3 settimane possa trovare spazio per provare a lasciare il segno.
Per le salite, poi, attenzione a Davide Villella (Cofidis), miglior scalatore della corsa spagnola nel 2017, che dovrebbe trovare spazio per andare a caccia di gloria personale, e Matteo Fabbro (Bora-hansgrohe), all’esordio stagionale in un GT e chiamato all’ultimo dopo il forfait di Emanuel Buchmann, che però probabilmente dovrà restare al fianco dei capitani Jai Hindley, Wilco Kelderman e Sergio Higuita. Sarà interessante vedere anche il ruolo di Dario Cataldo, dal momento che la Trek-Segafredo non dovrebbe avere un corridore da prime posizioni della classifica generale. L’abruzzese potrebbe quindi avere spazio per andare alla ricerca di un successo parziale, a distanza di 10 anni dalla sua vittoria a Cuitu Negru.
Capitolo ruote veloci: l’arma azzurra migliore in vista delle volate a ranghi compatti è Davide Cimolai, che probabilmente si alternerà con Bryan Coquard a seconda del tipo di traguardo. Il 33enne friulano si è messo quest’anno soprattutto a disposizione dei compagni e in Spagna andrà alla ricerca di qualche occasione per mettersi in proprio. Non è certo un velocista, ma Andrea Vendrame ci ha abituato a lanciarsi anche negli sprint di gruppo, consapevole che non si sa mai di ciò che può capitare nel caos delle volate. Il trevigiano, in più, è un’interessante mina vagante anche per gli attacchi da lontano, dal momento che le sue caratteristiche gli permettono di resistere anche a percorsi con diversi metri di dislivello. C’è poi Edoardo Affini (Jumbo-Visma), fido scudiero di Primoz Roglic, a caccia della quarta maglia rossa consecutiva. Il mantovano è uno dei corridori che probabilmente prende più vento in faccia nell’arco di una stagione ciclistica e anche in Spagna siamo sicuri non si tirerà indietro dal farlo. Il suo grande motore tornerà utile alla squadra olandese già nella cronosquadre d’apertura di Utrecht, ma occhio alla cronometro di Alicante alla decima tappa, 31 km completamente pianeggianti che, vista anche l’assenza di molti dei migliori cronomen in circolazione, può stuzzicare la fantasia di Affini.
Infine, ci sono i giovani. Samuele Battistella (Astana Qazaqstan) ha già avuto modo di capire cos’è un Grande Giro alla Corsa Rosa dello scorso anno; in questo 2022 avrebbe dovuto esordire al Tour de France ma il covid lo ha stroncato proprio alla vigilia della Grande Boucle. Così, immaginiamo, sarà alla Vuelta più motivato che mai, con Vincenzo Nibali che saprà sicuramente consigliargli bene. All’esordio assoluto in un Grande Giro sono invece Filippo Conca, che potrebbe trovare i suoi spazi in una Lotto Soudal votata agli attacchi da lontano, Antonio Tiberi (trek-Segafredo), vincitore quest’anno di una tappa al Giro d’Ungheria, e Edoardo Zambanini (Bahrain-Victorious), che farà la sua freschezza al fianco dell’esperienza di corridori come Mikel Landa, Wout Poels e Luis Leon Sanchez.
Proprio questi ultimi due, entrambi classe 2001, sono gli italiani più giovani al via (in assoluto Tiberi, nato due mesi dopo rispetto a Zambanini), mentre il più anziano è Pozzovivo, che con i suoi quasi 40 anni viene battuto solo da Alejandro Valverde.