Dylan GROENEWEGEN. 10 e lode. Esce dal nulla il pitbull olandese. Esce quando sembra ormai fuori dai giochi, Dylan. Volata pazzesca, come ieri, più di ieri, risolta con le gambe, le braccia, il cuore, i reni. Sesta vittoria stagionale per chi ha generato due anni fa quella volata drammatica sulle strade di Polonia. Bello che ieri abbia vinto Fabio e oggi Dylan: forse un po’ di pace, per la pace.
Wout VAN AERT. 8. Terzo secondo posto consecutivo nelle prime tre tappe come Alfredo Binda al Tour del 1930 (due volte dietro Charles Pélissier, una a Learco Guerra). Ancora secondo, ancora in maglia gialla, ancora lì a lottare contro tutto e contro tutti. Domani giorno di riposo: per cena e pranzo per lui solo primi.
Jasper PHILIPSEN. 7,5. Il 24enne belga della Alpecin si getta nella mischia dopo essere stato pilotato alla grandissima da MVDP e compagnia. Colpo di reni pazzesco, ma forse leggermente in ritardo.
Mathieu VAN DER POEL. 8. Ieri indolente, oggi spumeggiante come pochi. Carbura.
Christophe LAPORTE. 7. Il 29enne transalpino è in salute e lo fa vedere anche oggi. Non vede che Wout non è più sulla sua ruota, perché ha scelto di fare altro, ma il suo Christophe lo fa egregiamente.
Fabio JAKOBSEN. 5,5. In una curva perde il treno, nel vero senso della parola. Finisce indietro, anche se poi recupera e porta in albergo un quinto posto che dice molto, soprattutto del suo stato di grazia.
Peter SAGAN. 8. Manda a quel paese Van Aert, e forse qualche ragione ce l’ha, ma in ogni caso fa vedere di avere una gamba esplosiva e reattiva come pochi. Gioca con la bicicletta, saltando come un grillo, rilanciando come solo lui sa fare. Perde, ma è solo questione di tempo e vincerà.
Alberto DAINESE. 6,5. Il 24enne padovano della DSM, dopo i problemi di ieri che l’hanno tagliato fuori dalla volata, oggi si presenta al banchetto e porta a casa un 7° posto che dice una cosa: ci sono anch’io! E noi lo aspettiamo.
Caleb EWAN. 5. Per il momento non c’è, non riesce nemmeno a disputarle le volate, molto veloci, molto cattive e poco educate.
Danny VAN POPPEL. 5. Con il meglio del velocismo mondiale, il 28enne olandese conferma di essere un buon sprinter, ma gli altri sono un’altra cosa.
Alexander KRISTOFF. 5. I suoi Intermarché gli preparano la tavola alla grandissima, a incominciare dal nostro barbuto Andrea Pasqualon. Poi per il 34enne norvegese cala la notte.
Mads PEDERSEN. 5. Oggi il 26enne danese perde l’attimo. Finisce nella centrifuga della volata e ne esce asciutto. All’asciutto.
Damiano CARUSO. 17. Ai -10 resta intruppato in una maxi-caduta. Diciamo che per il ragusano non è proprio un buon inizio di Tour. Le ruote non girano, ed è probabile che al siciliano girino altre cose. Speriano che giri.
Magnus Cort NIELSEN. 8. Pronti via e va via. Sulle sue strade, tra la sua gente: tanta, tantissima, straripante e festante. Il 29enne danese della EF fa il suo, mostrando la sua maglia a pois al mondo, incamerando altri punti preziosi. Tappa di fatica e di festa, prima del giorno di riposo. Prima del giorno di festa.