I 5 mila metri di dislivello verso Santa Caterina Valfurva non hanno sorriso ai corridori italiani. Davide Piganzoli è stato il migliore tra gli azzurri, chiudendo 14° a poco meno di 8 minuti dal dominatore Leo Hayter, dopo che sul Mortirolo si era ben comportato scollinando tra i primi 10. Sul falsopiano seguente ha pagato un po’ gli sforzi, ma ancora peggio è andata al connazionale Riccardo Ciuccarelli (Biesse-Carrera), che ha scollinato per 5° sul Mortirolo ma poi è sprofondato nell’ultima parte di tappa.
«La distanza e il dislivello hanno fatto sì che ne uscisse una tappa durissima - ha detto Piganzoli, che oggi correva poco lontano dalle squadre di casa, visto che è di Morbegno -. Contando il trasferimento è venuta fuori una tappa di 190 km, cioè una distanza a cui non siamo abituati. Sul Mortirolo credo si siano visti i valori veri in salita e chi sono i migliori scalatori di questo Giro. Io e il mio compagno Fernando Tercero lo abbiamo approcciato un po' troppo indietro e alla fine abbiamo pagato qualcosa. I Groupama-FDJ hanno i corridori e la squadra più forte, ma a mio parere hanno voluto far esplodere la corsa un po' troppo presto, e alla fine sono stati beffati. Sul falsopiano seguente, con il vento contrario, chi aveva fatto un fuorigiri in salita, l'ha pagato a caro prezzo».
Da domani le gerarchie in gruppo saranno più chiare e per il valtellinese della Eolo-Kometa c’è la consapevolezza di non essere troppo lontano dai primi: «Domani speriamo venga fuori una tappa un po' più tranquilla e poi c'è il giorno di riposo. L'obiettivo è risalire in classifica generale nelle prossime tappe, penso sia nelle mie corde» ha ammesso Davide, che l’anno scorso aveva chiuso in Top 10 in classifica generale.
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