Con la vittoria di ieri a Cogne, Giulio Ciccone ha voluto chiarire alcuni aspetti del suo carattere, del suo modo di correre e delle sue aspettative. Il campione abruzzese ha scritto la parola fine ad un periodo difficile, fatto di malanni e rallentamenti nella preparazione verso la corsa rosa. Ciccone al termine della gara ha voluto precisare che per nessun motivo vuole essere paragonato a Vincenzo Nibali, spiegando come non sia costruttivo per nessuno paragonare due corridori che per carattere e risultati sono molto diversi.
«Il paragone con un corridore come Vincenzo è sempre molto forte ed è una responsabilità pesante – ha spiegato Ciccone nella conferenza stampa di ieri –. Siamo due corridori molto diversi sia per le caratteristiche mentali che per il modo di correre ed è una responsabilità essere paragonato ad un corridore come lui che in carriera ha vinto tutto ciò che poteva vincere».
Giulio Ciccone e Vincenzo Nibali hanno corso insieme alla Trek-Segafredo, dove il siciliano ha sempre avuto il ruolo del capitano e quest’anno sono avversari alla corsa rosa. «Vincenzo è un grande corridore ma sono convinto che anche a me non mi manchi nulla per poter andare bene e fare una buona classifica in un grande giro. Non mi piacciono i paragoni con nessuno e penso che Giulio sia un corridore bravo e che con la vittoria di oggi, abbia saputo dimostrare il suo vero valore».
L’abruzzese ha raccontato della delusione sul Blockhaus, ma ha voluto precisare che il suo modo di correre in attacco, quando è alla ricerca di una vittoria, non è mai spinto dalla disperazione, come qualcuno ha insinuato, ma che nasce dalla voglia di fare bene e battere gli avversari. «Quello che ieri ha corso a Cogne, è il vero Giulio Ciccone. I miei attacchi non nascono mai dalla disperazione, ma dalla voglia di vincere e battere i miei avversari. Purtroppo ho mancato dei risultati perché la sfortuna è stata molta e quando ci sono eventi che ti mettono i bastoni tra le ruote, allora ti rendi conto che non puoi fare nulla e devi aspettare. A questo Giro sono arrivato con una preparazione non ottimale. Ho avuto dei problemi di salute e ho saltato tutte le corse di avvicinamento a questo appuntamento e sono stato costretto ad assumere antibiotici per due settimane poco prima della partenza. Sono arrivato qui praticamente a fari spenti, ma ora ho dimostrato chi sono e spero di continuare così».