A tutti risulta più comodo suonare il violino per i vincitori, in questo caso i Kamna, i Lopez, e secondo me anche i Carapaz. Viene facile, si fa bella figura con poca spesa, si evitano un sacco di grane e di facce storte.
Eppure è in giornate come questa che bisogna trovare da qualche parte il cuore e lo stomaco per parlare fuori dai denti, senza inutili pietismi, anche - magari soprattutto – dei battuti.
Poi dice che mettere una salita vera dopo tre tappe (e dopo il riposo...) non serve a niente, perchè tanto i giochi veri si fanno nella terza settimana: come no, eccola qui la risposta, abbiamo già una classifica ripulita e virile, senza tanti intrusi che altre volte sfruttano la prima metà del Giro sul filo di qualche scattino e di qualche abbuono.
E purtroppo alla prima scrollata siamo giù tutti imbarazzati per la domanda che ci sale da dentro, inevitabile e però inconfessabile, una domanda che tuttavia io sento il dovere di porre in nome della pura e semplice verità, come un quesito referendario: Dumoulin è ancora Dumoulin o è irrimediabilmente un ex?
Qualcuno, annullando la scheda, mi dirà pensa a Nibali e taci, piuttosto. Ma per me Nibali non è una sorpresa: Nibali ha la sua età, Nibali è qui per rimediare qualche bella figura, Nibali è qui per chiudere con decoro e dignità una favolosa carriera.
Dumoulin no, a 31 anni Dumoulin è al Giro per ricominciarla da capo, la carriera. Dopo una parentesi vagando alla ricerca di se stesso, a lontananze siderali dall'agonismo, ci ha raccontato di averlo ritrovato e con lui anche la stessa voglia di prima. Ci vuole tempo, ci ha detto e ci siamo detti, non sarà facile e non sarà nemmeno sicuro tornare a quei livelli. Tutte attenuanti che vanno concesse, nemmeno il caso di discutere. Ma poi arriva l'Etna e queste attenuanti diventano un po' strettine: va bene tutto, ma davvero è logico e sensato considerare Dumoulin, il Dumoulin alla deriva sui tornanti dell'Etna, un possibile vincitore del Giro? Di più: considerarlo come nuovo? Sinceramente la cronometro in apnea di Budapest aveva indotto alle più rosee riabilitazioni, ma è a quella che dobbiamo credere o è all'impietoso naufragio sul vulcano?
Abbiamo tutti imparato ad amare Dumoulin nel 2017, quando firmò la sua impresa più eclatante accucciandosi a braghe calate in mezzo al campo, per perdere peso nel modo più imbarazzante: partendo da lì, si difese poi come un gladiatore e infine vinse il Giro. Chiediamoci: è – sarà - ancora lo stesso Dumoulin? Oppure il buio e il nulla calati dentro l'anima nel gennaio 2021, quando preferì uscire dal gruppo nel modo più doloroso, hanno lasciato tracce insanabili?
Il referendum è aperto: Dumoulin tornerà davvero o Dumoulin è ormai un ex?
Aprendo il grande libro dei luoghi comuni, ci sta anche dire che il Giro è ancora lungo, che c'è tutto il tempo per riabilitarsi alla grande. Però non dimentichiamo che vale anche alla rovescia: a questi ritmi, c'è ancora tutto il tempo per finire a due o tre ore.