Tre sorelle in bicicletta. Stessa maglia e stessa gonna. Stessi capelli, tirati e raccolti con un fiocco. Stessa postura, mani sul manubrio e piedi a terra. E stesso sguardo, verso il fotografo. In primo piano, una strada di cubi di porfido. Sullo sfondo, filari di alberi e un canale d’acqua.
E’ una delle quattromila fotografie emerse da 141 rullini avvolti in un foglio di giornale, il “Randstad” datato 31 gennaio 1969 e così ribattezzate per sempre. Acquistate in un’asta online nel 2017, affidate e stampate da Franco Glieca, gestite dall’associazione culturale Civico Zero, queste foto in bianco e nero documentano un’epoca in quell’area che va da Amsterdam verso il Mare del Nord, in Olanda. E fino al 25 giugno sono esposte nella Biblioteca universitaria di Genova (Buge), via Balbi 40, martedì e giovedì dalle 8.30 alle 18.30, mercoledì e venerdì dalle 8.30 alle 14.30.
Il fotografo delle tre sorelle in bicicletta, ma anche degli operai al lavoro, delle navi nel porto, dei bambini sull’altalena, del’autobus scolastico, del battello lacustre, del casale innevato, è sconosciuto. Il suo punto di vista è semplice e diretto, il suo stile è scarno e puro. Sono scatti silenziosi. La casualità del ritrovamento ne amplifica il fascino, il mistero, la fantasia.
Nelle fotografie compaiono altre biciclette. Inevitabile, in Olanda, dove si pedala anche contro il vento, anche sotto la pioggia, anche con il freddo, tanto che sono le auto ad adeguarsi alle bici e non le bici alle auto. Come quelle bici diritte nelle rastrelliere, come quelle bici appoggiate alle vetrine, come quelle bici che accompagnano o forse guidano, che inseguono o forse fuggono. Altri misteri.
C’è un secondo scatto con le tre sorelle in bici. Stavolta pedalano. La più grande sempre a sinistra, ma un po’ più avanti, la più piccola sempre in mezzo, l’altra sempre a destra. Il bianco e nero è pittorico. Il cielo è sospeso. Gli alberi trattengono il respiro. L’equilibrio è magico.
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