Mathieu Van der Poel sarà il favorito numero una per la corsa di oggi, ma è certo che il suo rivale Wout Van Aert, non resterà in disparte e che correrà per vincere. «Penso che Wout van Aert sarà un altro dei favoriti – ha detto Van der Poel alla presentazione delle squadre -. Resta da vedere quale è stato l'impatto del Covid sul suo fisico. Ma se lui è alla partenza di una gara, viene per vincere, di questo ne sono certo».
Domenica scorsa il campione olandese ha mancato la vittoria all'Amstel Gold Race, la corsa di casa e dove partiva come favorito numero uno. Per lui c’è stata molta delusione e oggi potrebbe cercare il riscatto. Ancora una volta partirà con i favori del pronostico, ma vincere in corse coma la Roubaix è tutt’altro che scontato. Van der Poel lo scorso ottobre partecipò a questa Classica per la prima volta e, nonostante i problemi alla schiena, seppe arrivare terzo. «Partire come favorito alla Roubaix è un po' più facile che all'Amstel e poi ho anche avuto dei giorni migliori questa settimana rispetto a quella dopo il Fiandre. Questa settimana mi sono allenato meglio, quindi ho ricaricato perfettamente le mie batterie».
Per il campione dell’Alpecin-Fenix ogni corsa è fatta per essere vinta e così quel terzo posto dello scorso anno per lui è stata una vittoria mancata. Oggi tutti gli occhi saranno puntati su di lui, lo sa Van der Poel e questo gli piace, perché per lui si corre solo per vincere. «Sarò al via con una sensazione completamente diversa rispetto all'anno scorso. E' una gara molto diversa, anche la preparazione è stata molto diversa. Ovviamente mi sarebbe piaciuto vincere l'anno scorso, ma non ho nulla da rimproverarmi».
Lo scorso anno la Parigi-Roubaix venne disputata in un clima tipicamente autunnale, con pioggia, vento e freddo: alcuni settori erano pieni di acqua e i corridori faticarono molto a rimanere in piedi, giungendo al traguardo completamente ricoperti dal fango. «Correremo una Roubaix decisamente asciutta. Mi è piaciuta l'edizione bagnata dell'anno scorso, ma pPreferisco però correre con questo tempo, anche se la tecnica per correre sul terreno bagnato era più importante. La Roubaix è una corsa imprevedibile sia con il bagnato che con il terreno asciutto, sarà bello correrla nuovamente».
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