Damiano Caruso scende dal podio sull'Etna con la maglia giallorossa di vincitore del Giro di Sicilia dpra a quella azzurra che ha indossato e onorato con orgoglio in questi quattro giorni di corsa. «Sono felicissimo di aver vinto qua nella mia regione, oltretutto vestendo la maglia della Nazionale Italiana. Voglio ringraziare il mio team per avermi permesso di correre qua e la Federazione Ciclistica Italiana per avermi supportato al meglio. Mi sono preparato bene nelle ultime settimane per questo obiettivo e ho raccolto ciò che avevo seminato».
La corsa: «Conoscevo benissimo la salita e sapevo che gli ultimi due chilometri erano i più duri. Ritenevo di dover aspettare quel punto e attaccare per provare ad avere la meglio sui miei avversari».
Sceso dal podio Caruso continua a parlare dell’impresa di oggi: «Un conto è dirlo, un altro è farlo. Riuscire a vincere è stato incredibile, ma già da questa mattina le sensazioni erano buone. Poi sulla salita continuavano ad essere ottime. I ragazzi hanno accettato l’ulteriore sacrificio ed è nata un'azione di squadra fatta bene».
Il siciliano ha condotto una prova in sicurezza: “Non ha mai avuto timore, ma volevo sincerarmi delle condizioni dei miei avversari. Ai meno 7 ho testato le forze in campo con un allungo, anche se principalmente guardavo a me stesso”.
Sul rapporto con Vincenzo Nibali, amico, un tempo capitano: «Oggi ho vinto io, la salita non mente. Competere al fianco di Vincenzo è stato bellissimo: due siciliani al Giro di Sicilia che danno spettacolo. Nel finale ne avevo semplicemente di più ed ho fatto la differenza»».
Un successo che non cambia i piani per questa stagione. Qualcuno lo voleva al via del Giro d’Italia: «No, questa vittoria non cambia nulla nei miei programmi, rimane tutto uguale. Il Sicilia è una bella corsa che aggiungo al palmarès che non è così ricco. Vincere fa sempre bene».
Ci si chiede se Caruso punterà ancora alla maglia azzurra in futuro: «Per quella sono sempre disponibile, in qualsiasi ruolo che mi venga affidato e ogni qualvolta sarò convocato ci sarà la mia risposta favorevole».
I compagni: «Faccio complimenti ai compagni e a tutto lo staff e in particolare ai ragazzi che hanno dimostrato non con le parole, ma con i fatti, il loro supporto. Il modo in cui abbiamo corso ha permesso loro di mettersi in mostra e spero questa situazione relativa al team Gazprom si sblocchi. Me ne hanno parlato, sono demoralizzati per quanto stanno vivendo e ringraziano la FCI che ha offerto loro l’opportunità di correre».
Le parole del CT Daniele Bennati: «Abbiamo chiuso in bellezza con tappa e classifica finale. Avevamo previsisto Malucelli allo sprint e Caruso per l'ultima frazione. Sono orgoglioso dei mei ragazzi. Tutti hanno lavorato dando il 100% e rispettando i ruoli assegnati. Oggi siamo partiti con l'intento di stare uniti. Dopo 15 km è scappata una fuga e li forse dovevamo stare più attenti, ma in breve siamo riusciti a risolvere ricompattando il gruppo. Poi Scaroni e Fedeli si sono inseriti in un altro tentativo, costringendo gli altri a lavorare».
La salita: «Damiano voleva un ritmo sostenuto da subito e noi l'abbiamo assecondato. Ha guidato i compagni con il piglio del leader. In corsa ci siamo parlati spesso, gestendo con lucidità le situazioni».
Prime vittorie da CT: «Dal punto di vista personale è stata un'esperienza bellissima e formativa. Abbiamo rotto il ghiaccio. Speriamo sia di buon auspicio per vittorie più importanti e di peso. Comunque vincere non è mai facile e ora ci godiamo questo successo».
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