Michal KWIATKOWSKI. 10 e lode. Vittoria con il brivido, ma più che meritata dal 31enne polacco al quale la birra dell’Amstel piace un sacco, visto che da oggi può vantare due vittorie, oltre ad un secondo posto. È l’ex campione del mondo a dare la scossa alla corsa sul trentesimo muro di giornata: il Keutenberg. È lui, a 34 km dal traguardo, a piazzare una rasoiata che manda per aria tutto. Porta via un gruppetto di undici uomini, con Van der Poel e il compagno di squadra Pidcock. Poi, nel segno di una Ineos ritrovata (anche al Giro dei Paesi Baschi molto pimpante), va all’attacco da solo per preparare il terreno a Pidcock e mettere pressione a MVDP. Ripreso da Benoit Cosnefroy, va a giocarsela con lui. Vittoria al fotofinish, ma più che meritata. Per il polacco 29a vittoria in carriera, per un uomo squadra che fa squadra.
Benoit COSNEFROY. 10. Lui fa tutto giusto, commette solo un errore: affidarsi a chi via radio gli dice che ha vinto, quando lui stesso tagliando il traguardo fa un gesto di stizza, perché il corridore sa, sa sempre… Però il transalpino non si deve rimproverare di niente, fa una grandissima corsa e ottiene un posto d’onore con pieno onore. Il campione del mondo under 23 del 2017, portacolori della Ag2r Citröen, sperava di riportare in Francia l’Amstel, vinta nella storia solo da due corridori francesi (con Jean Stablinski, che si aggiudicò la prima edizione nel 1966; Bernard Hinault, nell’edizione numero 16 del 1981), deve inchinarsi al fotofinish, e accontentarsi di una fotografia.
Radio TOUR. 2. Non si sa bene come possano comunicare al povero Benoit Cosnefroy – già dubbioso sull’esito della volata – di aver vinto. Una leggerezza che fa passare cinque minuti di gioia e di gloria al malcapitato transalpino che si gode la coppa gelato prima che gliela tolgano brutalmente dalla bocca. Carognata pazzesca, per una corsa di livello come l’Amstel Gold Race. In ogni caso, complimenti vivissimi anche agli organizzatori per quelle macchine parcheggiate tranquillamente a lato strada, in un tratto di discesa e al termine di una bella curva, con i corridori che rischiano di finirci addosso. Vedere le immagini, attorno ai -20 dal traguardo. Complimenti vivissimi a tutti.
Tiesj BENOOT. 8. Il 28enne belga della Jumbo Visma ottiene alla fine il podio, dopo un finale di corsa nel quale non si risparmia e non lesina pedalate.
Mathieu VAN DER POEL. 6,5. È chiaro che con lui siamo abituati bene e ci aspettiamo sempre qualcosa di “monstre”. Aveva il numero 1 sulla schiena, cercava il bis come alla Dwars Door Vlaanderen e Fiandre, ma non sempre è domenica. Non sempre MVDP può essere superman. Intanto, però, si porta a casa un 4° posto, l’ennesimo piazzamento in una classica. Per lui, ormai, un classico.
Kasper ASGREEN. 5,5. Il 27enne danese della Quick-Step Alpha Vinyl Team conferma classe e talento, ma è simbolo di un team che quest’anno pare meno affamato, meno lupo, e più agnellino.
Michael MATTHEWS. 5,5. Il 31enne della BikeExchange Jayco è lì, e tutto lascia pensare che possa essere il giorno giusto, poi si spegne.
Valentin MADOUAS. 4. Il 25enne protagonista del Giro delle Fiandre (3°) era fiducioso anche per oggi. Era.
Tom DUMOULIN. 4. Si era sbilanciato lui: «Correrò per vincere». Sarà per la prossima.
Victor CAMPENAERTS. 6,5. Il 30enne passistone belga della Lotto Soudal rientra sui cinque fuggitivi assieme a Nathan Van Hooydonck (Jumbo Visma) ai – 84 dal traguardo. Con l’arrivo di questi due corridori, in testa si forma un gruppo di sette corridori: Ide Schelling (Bora Hansgrohe), Emils Liepins (Trek Segafredo), Owain Doull (EF), Johan Jacobs (Movistar), Aaron Van Poucke (Sport Vlaanderen Baloise), Victor Campenaerts (Lotto Soudal), Nathan Van Hooydonck (Jumbo Visma). Ai -58 km dal traguardo, l’indomabile Victor perde contatto dal gruppetto di testa assieme a Ide Schelling e rientra nei ranghi, non prima però di essersi messo a disposizione della squadra, con altro lavoro. Chapeau!
Luca RASTELLI. 6. Al km 9 abbiamo la prima fuga di giornata. Sette uomini: Ide Schelling (Bora Hansgrohe), Emils Liepins (Trek Segafredo), Owain Doull (EF), Johan Jacobs (Movistar), Aaron Van Poucke (Vlaanderen Baloise) e i due uomini Bardiani Csf Faizanè, Luca Rastelli e Davide Gabburo, che però non tiene il ritmo dei migliori e quasi subito molla il colpo. Anche Rastelli poi si deve arrendere ben presto.
Marta CAVALLI. 10. Uno scacco al Re, portato da una Regina, sensibile e decisa, caparbia e esigente: forse pure troppo. Ragazza che pensa tanto e pedala forte, ma oggi si è finalmente lasciata guidare dall’istinto, dal talento che c’è, alla ricerca del momento e di quell’attimo che può durare un’eternità. Resiste sul Cauberg, resta con le migliori, con la Van Vleuten, la Vollering e altre quattro attaccanti. A tutta fino ai meno 1300 metri dal traguardo, e poi l’allungo, da vera “finisseur”: letale, fatale, geniale di questa 24enne ragazza cremonese di Formigara, convinta sostenitrice della multidisciplinarietà visto che è forte su strada ma anche su pista e che merita di brindare con la birra dell’Amstel, ma anche con un buon Gutturnio. Come? Marta beve solo Coca Cola? E noi brindiamo con lei, con il cuore leggero e il calice alto, come il nostro cuore.
Demi VOLLERING. 8. Posto d’onore dell’olandese della 25enne portacolori del Team SD Worx. Sempre lì nel vivo, cerca il colpo, che riesce però a Marta.
Liane LIPPERT. 8. La 24enne tedesca della DSM salta sul podio, al termine di una corsa tirata e filata via a quasi 40 km/h.
Annemiek VAN VLEUTEN. 5,5. La 39enne portacolori della Movistar è probabilmente la più forte, sicuramente la più combattiva, che mette tutte alla frusta sull’ultimo Cauberg, quello decisivo, ma poi resta sulle gambe al momento della progressione di Marta. Si aspetta che qualcuno chiuda per lei, ma lei è la Van Vleuten.
Elisa BALSAMO. 6. La Divina c’è sempre, anche oggi, con un più che onorevole ottavo posto che conferma il livello assoluto della nostra campionessa del mondo.
Sofia BERTIZZOLO. 6. Nel turbinio dell’Amstel, la 24enne veneta del UAE Team Adq, ottiene un buonissimo decimo posto, tutt’altro che scontato.