Il Velodromo di Spresiano al momento è la classica opera incompiuta all’italiana: fiumi di soldi spesi - già 14 milioni di euro - per un lavoro rimasto nemmeno a metà dopo il fallimento dell’azienda costruttrice. E poi progetti da rivedere, conti da rifare, soldi da (ri)trovare, firma da raccogliere, avalli, permessi, timbri…
La nuova mossa arriva da parte del sindaco di Spresiano, Marco Della Pietra. Che prima si è mosso in via ufficiale, scrivendo a fine gennaio una lettera alla Federciclismo, alla quale non ha però avuto risposta. E ora racconta pubblicamente la sua proposta: «Stanti le vicissitudini occorse in ordine al velodromo, vi informo che il Comune di Spresiamo è disposto ad accollarsi l’intera somma necessaria a portare a termine i lavori e la successiva gestione, al netto del rimanente contributo statale stanziato. Ciò al fine di non lasciare incompiuta un’opera strategica e di fondamentale importanza non solo per il mio territorio, ma anche per il Veneto e per l’Italia tutta».
Così ha scritto il sindaco che poi in una intervista concessa a Il Gazzettino rilancia: «La soluzione del commissario straordinario pare sia finita in un vicolo cieco. Ma io dico: ci sarà un commissario straordinario per terminare la pista di bob delle Olimpiadi, perché non possiamo averne uno per il velodromo?».
Dove trovare i fondi? «Da privati e da fondi di investimento. Nella vita tutto si può fare, l’opera non può restare così».
E ancora: «Il velodromo è situato in una posizione strategica, vicino ai caselli dell’autostrada, al raccordo con al Pedemontana Veneta, è una struttura che porterebbe turismo sportivo ma anche turismo tradizionale vista la sua vicinanza con Valdobbiadene e le colline del Prosecco, patrimonio dell’Unesco».
Il sindaco, il Velodromo e i ciclisti attendono risposte...
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