Gli brillano gli occhi, il sorriso gli illumina il volto, l'incredulità sembra non volerlo abbandonare più: Matej Mohoric è semplicemente felice quando arriva al podio della Milano-Sanremo per la premiazione.
«Avevo un piano ben preciso che avevo studiato per tutto l’inverno, quando sono venuto a fare delle ricognizioni del percorso – ha spiegato Mohoric in conferenza stampa –. In squadra poi mi hanno proposto di utilizzare il dropper (reggisella telescopico, ndr) che di solito usano i biker, inizialmente ero dubbioso, poi l'ho provato e mi ha convinto subito. Già alla Strade Bianche stavo bene, sono rimasto coinvolto anch’io nella caduta di Alaphilippe e ho battuto il ginocchio. Sono stato costretto a restare quattro giorni senza bici, non certo l'ideale per preparare la Sanremo, ma non ho mai smesso di crederci. Ho fatto terapie mattina e sera, ho pensato solo a dare il massimo. In cima mi sono detto "oggi o mai più" ed è stato oggi».
Sul particolare tecnico adottato aggiunge: «All’inizio abbiamo testato un reggisella da 12 cm ma abbiamo visto che era troppo lungo e abbiamo optato poi per un reggisella da 6 cm che funziona bene anche in mountain bike. L’avevo testato in cima al Poggio e avevamo visto che mi permetteva di avere una guida della bici più aggressiva. Penso che una volta sistemato, potremo vederlo con molta più frequenza anche sulle bici di altri corridori, perché fa molta differenza sia in allenamento che in gara. E’ un vantaggio che altri non avevamo in gara e che io ho potuto sfruttare e ringrazio quelli che hanno avuto questa idea».
Il finale è stato da adrenalina pura: «Ero molto concentrato nel finale, c’è stato qualche problema, ma alla alla fine sono riuscito a controllare ogni cosa. Ho preso prima un tombino, ho sbagliato l’ultima curva in discesa ma con il dropper sono riuscito a salvare la bici, poi all'ultima curva per arrivare in Via Roma mi è caduta la catena perché ho sbagliato il rapporto, ma non ho mai perso la lucidità e quindi ho realizzato questo sogno incredibile».
Infine la gioia: «. Ho spinto più forte che potevo per rientrare in gruppo e ci sono riuscito. Lo so che guido bene la bici, questo ho imparato a farlo quando facevo fuori strada. Quando con gli amici correvo con la bici in montagna, ho imparato a fare molto bene le curve e le discese ed è per questo, che nella gara di oggi ho potuto fare la differenza. L'arrivo è stato spettacolare, bellissimo con tantissima gente anche sulle strade: grazie a tutti quelli che sono venuti a vederci, insoeme abbiamo vissuto una grande giornata».