Sul palco della 57esima Tirreno-Adriatico Eolo Tadej Pogacar ci è salito tre volte: prima per indossare la maglia azzurra del vincitore finale e poi per aggiungere quella ciclamino di vincitore della classifica a punti e quella bianca di miglior giovane. «Non saprei scegliere quale tra le mie due vittorie alla Tirreno-Adriatico sia stata migliore. Sono entrambe bellissime e arrivate entrambe dopo un lavoro straordinario da parte di tutti nel mio team. La mia condizione è molto simile a quella di un anno fa e non è lontana da quella deIlo scorso Tour de France».
Due Mari e solo un re, questa è la Tirreno-Adriatico di Tadej Pogacar, il campione sloveno che non perde mai la voglia di vincere. «Non sono imbattibile come in molti pensano – ha detto Pogacar al termine della premiazione di oggi - . Mi è piaciuta questa tappa e sono rimasto concentrato fino alla fine, perché non sai mai cosa può succedere in corsa. Come ogni giorno devi essere sempre concentrato su quello che stai facendo, perché non è finita finché non hai tagliato l'ultimo traguardo».
Per il secondo anno consecutivo Tadej Pogacar ha ricevuto il tridente d'oro, un primato conquistato solo da pochi corridori: prima di lui c’erano riusciti Francesco Moser (1980 e 1981), Tony Rominger (1989 e 1990) e Vincenzo Nibali (2012 e 2013), anche se il record con ben sei successi consecutive rimane al belga Roger de Vlaeminck (1972-1977).
Pogacar è pronto per la Milano-Sanremo? «Qui in Italia ho vinto molto, c’è stata la tappa di sabato, che per me è stata unica, ma anche la prima vittoria a Bellante è stata bellissima. Sono felicissimo di questa seconda vittoria alla Tirreno-Adriatico e vediamo cosa succederà nelle prossime gare».
Pogacar è forte ma sostiene di non essere ancora al massimo della sua forma. «Direi che la mia forma è abbastanza simile a quella dell'anno scorso. È sempre difficile progredire, forse potrei perdere ancora un chilo, dobbiamo vedere. Ma se sarò in questa forma fino a Liegi, sarò più che felice».
Prima della Liegi-Bastogne-Liegi ci sarà la Milano-Sanremo, la Classicissima di Primavera, dove lo sloveno parte già tra i favoriti. « Tutti mi chiedono se vincerò. E’ una gara lunga e difficile una delle più difficili da vincere. Andremo lì con una grande squadra, faremo del nostro meglio».
Pogacar è un attaccante puro, lo abbiamo visto correre da solo per 50 km a Strade Bianche e anche alla Tirreno-Adriatico ha movimentato le tappe con i suoi incredibili attacchi e forse, proprio alla Sanremo, potrebbe tentare un approccio così. «Mi piace correre e come squadra andiamo alle gare per vincere, lavorano tutti sodo e se sono il leader voglio vincere per premiare il lavoro di tutti. Ma la Sanremo è una corsa speciale ed è difficile attaccare nel punto giusto, anche se La Cipressa potrebbe essere un buon punto».
Pogacar è forte, ma la Sanremo è una corsa che vogliono in tanti e la concorrenza sarà spietata. «Non chiedetemi chi saranno i favoriti, perché saranno tanti e rischierei di lasciarne fuori qualcuno, quindi non farò nomi. Di corse da vincere ce ne sono tante e un giorno vorrei essere il primo al Giro, oppure alla Vuelta o ad un Mondiale e perché no, anche alle Olimpiadi».