Ancora una volta Tadej Pogacar è stato protagonista di un assolo straordinario, che lo ha portato a dominare anche la sesta tappa della Tirreno-Adriatico. «La squadra ha fatto un lavoro eccezionale – ha detto lo sloveno al termine della tappa -. Avevo delle buone gambe, quindi ho deciso di andare».
Pogacar le vittorie le conquista da solo, ma per i suoi compagni ha sempre delle parole di affetto e riconoscenza. In questa Corsa dei Due Mari, ancora una volta ha dimostrato la sua superiorità e nessun corridore riesce a resistere ai suoi attacchi micidiali. Oggi sul traguardo di Carpegna è arrivato da solo con un vantaggio di 1’03” sul secondo classificato, il danese Jonas Vingegaard, che ha chiuso davanti allo spagnolo Mikel Landa.
«La squadra ha fatto di nuovo un lavoro eccezionale. I ragazzi mi hanno portato perfettamente fino ai piedi dell'ultima salita, poi ho deciso di salire con il mio passo. Sono molto felice di aver vinto questa tappa perché la squadra ha lavorato molto negli ultimi giorni. Quando i ragazzi lavorano 200 chilometri per te, con il vento in faccia, è bello vincere».
In molti pensano che il due volte vincitore del Tour de France sia imbattibile, ma Pogacar non è della stessa opinione. «Non penso di essere imbattibile, neanche quando vinco per distacco. Penso sempre che qualcuno possa rientrare su di me, riprendermi e magari anche attaccare. Non sottovaluto mai nessuno e penso a concentrarmi su me stesso. In corsa oggi abbiamo tenuto un bel passo, quando Mikel è scattato e non mi piaceva il suo cambio di ritmo e quindi sono partito andando al mio di ritmo fino alla vetta. Sono andato un po' in difficoltà a causa del freddo, ero veramente a tutta. E' stato difficile scendere e sono contento di aver preso la seconda discesa da solo evitando cadute».
Domani ci sarà la frazione conclusiva di questa Tirreno-Adriatico, con una tappa che termina con una lunga parte pianeggiante, perfetta per i velocisti. Pogacar non vuole dire ancora di aver conquistato la Tirreno-Adriatico e preferisce aspettare domani per festeggiare con i suoi compagni. «C'è ancora una tappa da fare e dobbiamo mantenere la calma. Spero che Pascal Ackermann si sia ripreso dal lavoro fatto oggi e che possa correre bene domani. Sarei molto felice per lui».
Evenepoel non è riuscito a tenere il passo di Pogacar e oggi ha chiuso con un ritardo pesante, che lo ha fatto scivolare in undicesima posizione. «In corsa avevo capito che stava attraversando un momento di difficoltà - ha continuato lo sloveno - in alcuni tornanti ho visto che soffriva. Il freddo ha messo a dura prova diversi corridori, in cima c’erano zero gradi. Sono andato un po' in difficoltà anche io a causa del freddo, ero veramente a tutta. E' stato difficile prendere andare veloci e sono contento di aver preso la seconda discesa da solo evitando cadute. E' difficile per me correre con il freddo, non mi piace, dopo il caldo dell'UAE Tour».
Oggi Pogacar ha vinto a Carpegna, uno dei luoghi cari a Marco Pantani e sono stati in tanti a portare testimonianze lungo il percorso. «Non ho potuto conoscere Pantani, perché quando lui correva io ero molto piccolo. Sono nato nell'anno in cui ha vinto il Tour de France quindi non ho potuto seguire la sua carriera ma oggi è stato speciale vedere tutti i tifosi che hanno portato dei pezzi della sua storia ai lati delle strade. Grazie a youtube ho potuto vederlo nelle corse e sono rimasto molto colpito dal suo modo di correre».
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