Un altro giorno di gara, un altro attacco di Remco Evenepoel alla Tirreno-Adriatico. Rimanendo fedele alla sua natura, il 22enne belga è andato all'offensiva per il secondo giorno consecutivo, attaccando sui muri della tappa di 155 km fino a Fermo, quando le pendenze sono arrivate in doppia cifra.
Il suo attacco era così prepotente che solo Pogacar e Vingegaard sono riusciti a seguirlo in cima alla collina. Il trio ha lavorato bene insieme e aveva un promettente vantaggio di dieci secondi su un gruppo che faticava nell'organizzazione dell'inseguimento, ma i tre sono finiti fuori strada a causa della mancata segnalazione dei commissari di strada.
All'improvviso, Remco si è ritrovato con un distacco di venti secondi, ma con il prezioso aiuto di Davide Ballerini ha recuperato terreno e ha concluso questa giornata nervosa insieme alla maglia azzurra.
«Oggi mi sentivo bene e avevo una squadra fantastica intorno a me, che ha lavorato duramente per proteggermi. Poi quando i corridori della UAE hanno preso il controllo della corsa e la velocità è aumentata, ho capito che era arrivato il momento giusto per attaccare. Sono stato raggiunto solo da Pogacar e Vingegaard, e siamo andati a tutto gas in discesa e avevamo un buon distacco, ma poi non c'era quasi niente e nessuno a mostrarci che avremmo dovuto andare a destra, quindi siamo andati dritti e il nostro attacco si è concluso lì. Per fortuna ho avuto le gambe per recuperare il gap e, anche con l'aiuto di Ballero, sono riuscito a rientrare nel gruppo, ma è un peccato come sono andate le cose in un momento in cui tutto semvrava mettersi per il meglio».