Faranno oggi un vertice, per rivedere eventualmente la marcia di avvicinamento, ma possiamo già dire fin da subito e con esattezza che questo inizio di stagione per Vincenzo Nibali è stato piuttosto complicato.
Il 37enne siciliano è stato rallentato e fermato dal Covid a metà febbraio, dopo aver debuttato alla Valenciana (2-6). Da quanto si sa, ora il virus sostanzialmente è alle spalle, ma negli ultimi giorni lo Squalo ha sofferto di una infiammazione alle tonsille, con qualche linea di febbre. Chiaro che in un momento così delicato della stagione, questi non sono piccoli intoppi, ma problemi seri per un corridore di livello che rischia di dover stravolgere il proprio inizio di stagione, ad incominciare dalla Sanremo che potrebbe essere a questo punto in forte dubbio.
L’ha corsa 13 volte, la Sanremo. La prima nel 2006. Ne ha assaggiato il podio nel 2012, terzo, e soprattutto l’ha vinta da fuoriclasse nel 2018, unico italiano ad esserci riuscito dal 2007 a oggi. Così oggi in casa Astana si farà il punto: ne parleranno il d.s. Giuseppe Martinelli, il medico Emilio Magni e il preparatore Maurizio Mazzoleni, come Ciro Scognamiglio ha riportato sulla “Gazzetta dello Sport” in edicola questa mattina. Il calendario di Nibali sarà rivisto a seconda dell’evoluzione delle sue condizioni fisiche: senza commettere errori dettati dalla fretta.
Quindi, niente Laigueglia, così come addio Tirreno-Adriatico, anche se si spera per la Sanremo ma, chiaramente, non è facilissimo. Alla Classicissima mancano 19 giorni, mentre 16 sono quelli che ci separano dalla Milano-Torino: un po’ di margine ci sarebbe ancora, ma bisognerà valutare se avrebbe senso schierarsi al via del primo Monumento dell’anno senza avere la condizione adeguata. Il vero obiettivo, a questo punto, è arrivare con una buona condizione al Giro d’Italia, che scatterà da Budapest il prossimo 6 maggio.