«BASTA CON LE BICI DA CRONO»: FROOME APRE IL DIBATTITO

PROFESSIONISTI | 16/02/2022 | 08:10
di Francesca Monzone

Dopo l’incidente di Egan Bernal, nel quale il colombiano ha riportato 20 fratture mentre si allenava con la bici da crono in Colombia, sono in tanti ad avere perplessità sull’effettiva sicurezza riguardo questo specifico modello di bici.


Il primo a sollevare dubbi è il quattro volte vincitore del Tour de France Chris Froome, che nel 2019 ebbe un grave incidente mentre era intento a fare una ricognizione sul percorso della cronometro del Giro del Delfinato. Il britannico rischiò la vita in quella caduta e ancora oggi i segni di quell’incidente sono ancora visibili sul suo corpo.


Froome durante un’intervista ad un media britannico, ha spiegato come la posizione delle mani sul manubrio renda il corridore meno pronto in caso di pericolo. «Quando sei su una bici da crono, non hai le mani sui freni. E devi stare seduto in una posizione che non è molto sicura».

Froome ha fatto una riflessione non solo sull’incidente di Egan Bernal, ma anche sulla sua esperienza personale al Delfinato, quando cadde a causa di una folata di vento. Il britannico oggi sarebbe più propenso ad usare una bici normale nelle prove contro il tempo, perché è più stabile e sicuramente ridurrebbe il rischio di cadute in gara.

Gli incidenti mentre si usa una bici da cronometro accadono abbastanza spesso e, a differenza di una gara in linea, si verificano quando il corridore è da solo. Chloe Dygart è andata oltre il guardrail durante il Campionato del Mondo del 2020, proprio come Nairo Quintana nella Vuelta 2014. Un anno prima, Kevin De Weert si era rotto lo stinco e la clavicola sulla bici da cronometro, mentre Edward Theuns si è rotto una vertebra durante la cronometro nel Tour del 2016. Sofie De Vuyst si è schiantata contro un autobus di linea nel 2017, proprio come è accaduto il mese scorso a Egan Bernal. Naturalmente gli incidenti ci sono anche con le normali bici da strada, ma si è visto come con quelle da cronometro ci sia maggiormente predisposizione.

Il tipo di ruota per esempio, è più esposto ai venti trasversali e nel passato il sistema di fili dei freni, anche integrato al telaio, era sicuramente meno preciso. Ma se il sistema frenante è stato decisamente migliorato, la posizione in bici è stata estremizzata, rendendo meno sicura la guida. Ad affermarlo è stato anche Tom Pidcock, che alla BBC ha spiegato che assumendo posizioni spostate troppo in avanti si rischia di perdere la capacità visiva. Tutto questo nasce da una ricerca quasi esasperata dell’aerodinamica ottimale.

«Più le mani sono distanti sul manubrio, più è facile trasferirgli la potenza e quindi anche correggere la ruota anteriore – ha spiegato Bert Blocken, docente di aerodinamica all’università di Eindhoven -. Nelle prove a cronometro si avvicinano molto le mani e anche i gomiti e in questo modo si tende a cadere più facilmente. Quando si ha a che fare con una cronometro particolarmente tecnica, non è un caso che i corridori si alzino e afferrino le estremità più larghe del manubrio. In questo modo possono correggere più facilmente la traiettoria».

Tornanando a Froome, lui sarebbe più propenso ad utilizzare una normale bici anche nelle prove contro il tempo, ma nel gruppo sono pochi i corridori che la pensano come lui, in particolare gli specialisti.

Alex Dowsett, quando gli è stata posta la domanda dai media britannici, ha definito ridicola una proposta del genere, escludendo in modo categorico la possibilità di eliminare la bici da cronometro, mentre il canadese Michael Woods sarebbe favorevole nel toglierle, sempre in favore della sicurezza.

Victor Campenaerts la pensa invece come Dowsett, sostenendo che la cronometro è una disciplina in cui si può fare una maggiore ricerca e innovazione. «Come corridore, posso dire che la sicurezza è in parte nelle nostre mani. Non puoi allenarti per una cronometro su una strada trafficata – ha spiegato Campenaerts –. Così come non puoi fare allenamenti specifici per gli sprint in una via dello shopping. Bisogna solo fare le cose con criterio».

Il dibattito è aperto.

Copyright © TBW
COMMENTI
quando si cade
16 febbraio 2022 10:49 fransoli
e ci si male poi subentra la paura, è ovvio, lo stesso Froome quando era ancora competitivo non mi pare che avesse paura nello scendere con quella posizione pericolosissima adesso vietata. Poi Bernal fa storia a se, lui si stava allenando su una strada aperta al traffico senza guardare dove andava, non si può fare di tutta l'erba un fascio. Inolte la caduta purtroppo ha sempre fatto parte del ciclismo, anche e soprattutto con bici non da crono, allora evitiamo tutte le discese e istiutiamo l'obbligo della fila indiana. Possono regolamentare ulteriormente la questione per impedire che le bici da crono siano troppo estreme, ma eliminarle mi pare follia, anche le bici normali si evolvono.

Può essere
16 febbraio 2022 13:32 frakie
Può essere. Probabilmente Froome non ha tutti i torti. La bici da crono sicuramente aiuta i non cronomen a perdere meno, mentre un Ganna, tanto per fare un nome, anche sulla bici normale, sarebbe comunque il fuoriclasse che è. A me, personalmente, fanno paura quando affrontano certe curve e certe discese, che spesso ci sono nelle prove contro il tempo, a velocità folli. Si percepisce anche in tv, la precarietà d'equilibrio dell'atleta, per la serie: se la và l'ha ga i gamb. Ovvero, traducendo il milanese, se va bene sono stato bravo......altrimenti.....Opinione puramente personale.

Giustissimo eliminarle
16 febbraio 2022 16:23 pickett
A cosa servono?Se le usano tutti,é come se non le usasse nessuno.Qual'é il vantaggio se tutti i corridori vanno 1 km/H + forte?Cosa cambia?Fanno solo lievitare i costi e sono pericolose.Fu un grave errore da parte dell'UCI non vietarle quando vietò il manubrio da triathlon nelle corse in linea.

Concordo con Pickett
17 febbraio 2022 11:53 daminao90
Purtoppo ci sono stati anni da Moser in giu, in cui si e' vigilato poco, permettendo variazioni (si veda la vittoria di G.Lemond grazie alle appendici su Fignon, tour 1989). Ora ci si pone il problema ? Mi ricorda la storia del record dell'ora....

Sono
17 febbraio 2022 22:51 Bicio2702
d'accordo anch'io. Togliere tutto. Anche per gli amatori. Tutti correranno alla pari lo stesso. Lasciare solo per il record dell'ora in pista.

Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Sono il campione belga Eli Iserbyt e l'iridata Fem Van Empel i vincitori del classico Urban Cross per le categorie elite che oggi è andato in scena a Kortrijk, in Belgio, quale prova della challenge Exact di Ciclocross. Iserbyt, della...


Un attestato di ringraziamento è stato assegnato a Sara Fiorin dalla Regione Lombardia. Il il presidente Attilio Fontana, insieme al sottosegretario allo Sport, Federica Picchi, e a nome dell’intera Giunta regionale, ha voluto infatti ringraziare la pattuglia olimpica (70 atleti...


Brillante prestazione del giovane Patrik Pezzo Rosola a Troyes dove si è svolta la quinta manche della Coppa di Francia di Ciclocross per la categoria juniores. Il figlio della olimpionica Paolo Pezzo e dell'ex professionista Paolo Rosola, ha chiuso nella...


Quando lo contattiamo Luca Raggio è appena sceso di sella dopo una pedalata e ci conferma subito ciò che ieri in tarda serata aveva affidato ad un post sui social «Sì, correrò per la carica di presidente del Comitato Regionale...


Eva Lechner, plurititolata portacolori dell’Ale Cycling Team, reduce dalla vittoria ottenuta la scorsa settimana a Castelletto di Serravalle-Valsamoggia, domenica sarà di scena in Veneto a San Pietro in Gu per il 9° CX del Brenta-Trofeo Morbiato, gara nazionale valida come...


Con Ernesto Colnago è un continuo viaggio, nel passato e nel futuro. A novantadue anni suonati (il 9 febbraio saranno 93!) è un vero condensato di progettualità. Ha sempre qualcosa da fare, anche adesso che ha lasciato la sua Colnago...


I lettori più attenti se ne saranno già accorti, quelli che non masticano l'italiano come lingua madre ne saranno felici, per chi vuole allenare l'inglese ora ha un'occasione in più per fare pratica. Da oggi tuttobiciweb.it proporrà tutte le notizie anche...


La triste notizia l’ha diffusa con un post su Facebook suo figlio Giulio. A Cascina all’età di 69 anni dopo una lunga battaglia contro la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) è morto Luciano Galleschi, personaggio conosciuto in tutto l’ambiente del ciclismo...


Una festa in grande stile, con tanti ospiti e tanto divertimento, d’altronde ormai Alex e Johnny Carera ci hanno abituato a fare le cose in grande e anche questa volta hanno centrato l’obiettivo. Dopo la partita a padel del pomeriggio...


Remco Evenepoel è senza ombra di dubbio uno dei cronoman più forti al mondo e i titoli vinti dimostrano chiaramente la sua classe. Il belga ha fatto vedere tante volte le sue qualità e in questo 2024 ha conquistato sia...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024