Michele Gazzoli ci ha raccontato l’emozione del suo debutto tra i professionisti. Il giovane bresciano, classe 1999 e residente a San Marino, al Tour de la Provence ha attaccato i suoi primi dorsali nella massima categoria.
Il neopro che difende i colori del Team Astana Qazaqstan, nel 2020 in maglia Colpack-Ballan aveva trionfato sul traguardo di Montecatini al GP Ezio del Rosso, lo scorso anno ha vinto il Gran Premio della Liberazione, corsa che come lui stesso aveva dichiarato gli ha aperto le porte del professionismo, e si è classificato in quarta posizione ai Mondiali Under23 sul traguardo di Leuven: «Che bella esperienza - ha esordito Michele ai microfoni di tuttobiciweb, intercettato mentre viaggia in ammiraglia, direzione Nizza, insieme ai compagni Samuele Battistella e Leonardo Basso -. Sono molto contento delle mie sensazioni anche se devo acquisire ancora un po’ di freschezza, ma numeri alla mano mi ritengo soddisfatto, la forma c’è. Mi dispiace essere rimasto fuori nella tappa dei ventagli (la prima in linea, ndr), ho fatto una buona cronometro e sono quasi sempre riuscito a rimanere nel gruppo con i migliori e a lavorare per la squadra».
E ancora: «Quando ho attaccato per la prima volta il numero sulla schiena mi sono emozionato, è un momento che per sempre porterò nel cuore. In quel momento realizzi che sta cominciando davvero la tua carriera e ho provato una sensazione unica. Tutti quei corridori che guardavo fino all’anno scorso in televisione li ho trovati lì, spalla a spalla al mio esordio da professionista. E’ stata un’esperienza che mi ha dato grande fiducia per il futuro. Sono orgoglioso di essere arrivato sino a qui, adesso tocca a me continuare a migliorare e dare sempre il massimo. Il prossimo appuntamento? La Volta ao Algarve».
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