DA ZARDINI A RIVI, BUONA ITALIA AD ANTALYA! SE FEDELI ARRIVA 2° COL CAMBIO CHE NON VA...

PROFESSIONISTI | 13/02/2022 | 08:10
di Nicolò Vallone

La regina ha parlato. La terza tappa del Tour of Antalya 2022, quella decisiva per delineare la classifica generale prima della passerella finale per velocisti che partirà fra un paio d'ore, ha detto che la Uno X ha davvero una marcia in più. Ma anche che l'Italia è presente dove conta, con due uomini in top ten e tanti altri che sono riusciti a non staccarsi dal gruppo principale nella salita finale di Termessos.


 


Tra questi Davide Bais, della Eolo Kometa, giunto 17esimo a 12'' dal vincitore Hindsgaul. A fare notizia è però il fatto che l'altro uomo in azzurro a giocarsela fino in fondo non sia stato uno scalatore del team del diesse Conte, bensì Samuele Rivi, il quale a fine tappa era così contento da lasciarsi andare a questa dichiarazione: «Io non sono uno scalatore e non lo sarò mai, ma oggi sono riuscito a tenere il passo dei primi fino a 200 metri dalla fine: quindi, sono contento! Le sensazioni sono buone, ed è sempre forte la volontà di mettermi al servizio della squadra. Domani lavoreremo per Lonardi, speriamo di aiutarlo a centrare la vittoria.»

 

Sono riusciti restare entro il minuto di distacco pure Alessio Martinelli e Martin Marcellusi della Bardiani Csf Faizanè, Simone Ravanelli della Drone Hopper Androni e Alessandro Monaco della Giotti Victoria Savini Due.

 

Ma concentriamoci sulla top ten di tappa. Due uomini, dicevamo. Partiamo da colui che, insieme a Ravanelli, ha svolto un ottimo lavoro per l'argentino Eduardo Sepulveda, tra i favoriti della vigilia. Sepulveda si è giocato la volata vera e propria, lui ha osservato qualche metro più indietro ed è risultato nono a 4''. Stiamo parlando di Edoardo Zardini, autentico giramondo delle Professional italiane: dopo aver pedalato alla corte di Reverberi e a quella di Citracca, oggi è un uomo di Savio.

Queste le dichiarazioni che Zardini ha rilasciato ai nostri microfoni dopo la gara: «La tappa era corta e la salita era piuttosto semplice, oltretutto l'avevo già affrontata nel 2020. Fare la differenza sarebbe stato difficile, si riusciva a salire molto forte stando tutti confortevolmente a ruota. Ci abbiamo provato a ruota sia Ravanelli che Sepulveda che io, ma Holter e Hindsgaul hanno chiuso tutto: potevamo far meglio, ma sono anche molto bravi gli avversari. Ora vediamo cosa succede nell'ultima tappa e poi si pensa al prosieguo della stagione, ho già messo nel mirino il Laigueglia e le prime gare italiane insomma. Poi naturalmente aspettiamo di vedere gli inviti alle grandi corse per capire come impostare la stagione su più lungo termine. L'ambiente Androni? Avverto un bel clima, vado d'accordo coi compagni, magari bisogna conoscersi ancora un po' coi direttori sportivi. Di sicuro, se arriveranno i bei risultati sarà tutto più facile!»

 

Lasciamo per ultimo (ma non meno importante) il primo tra gli italiani, colui che ha tagliato il traguardo per secondo, dietro solo alla nuova maglia magenta danese. Alessandro Fedeli, connazionale e compagno di squadra di quel Matteo Malucelli che nella prima tappa aveva bruciato al photofinish Mareczko, e che ieri si è prudentemente staccato arrivando ultimo a quasi un quarto d'ora da Hindsgaul: un risparmio di energie per dare oggi l'assalto alla maglia gialla.

Intanto, così ci ha parlato Fedeli: «Quando una corsa parte in discesa fin da subito, tutto viene più semplice: la Gazprom RusVelo ci ha chiesto di far bene, non ci fa mancare nulla e noi siamo felici di ripagarla. Sulla carta la tappa di Termessos era abbastanza facile, con poche "banane" come si suol dire. A complicare le cose, tuttavia, ci ha pensato un problema a metà gara: un altro corridore mi è entrato nel deragliatore posteriore quindi ho fatto la salita finale con un problema al cambio. Continuava a saltarmi, in pratica in quel duro tratto prima del traguardo ho sprintato con un rapporto non giusto e sull'ultima curva il danese della Uno X ha stretto a destra me e Wirtgen. Ma ci sta, sono cose di gara: non poteva mica prenderla larga, era avanti a me di 5 centimetri e giustamente ha chiuso la traiettoria. A dire il vero la tappa non l'avevamo impostata su di me, non sono un corridore da lunghe salite, sono in un periodo in cui sto bene sia mentalmente che fisicamente, e me la sono sentita di partire senza stress. L'ultima tappa? Devo fare i complimenti a Malucelli per la resistenza che sta dimostrando: oggi (ieri, ndr) si è risparmiato, domani (oggi, ndr) sicuramente sarà in buona condizione e proveremo a vincere un altro terno al lotto!» 

Ciò detto, il classe '96 di Negrar si presenta ai nastri di partenza dell'atto finale con appena 4'' di distacco da Hindsgaul nella generale... Stay Tuned e scoprite oggi pomeriggio il risultato finale del Tour of Antalya!

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