Ci sono persone, anche nel mondo del ciclismo, che restano dietro le quinte, magari di sfuggita vengono ripresi dalle telecamere al termine di una corsa, ma ci ono sempre, pronti ad affiancare il proprio corridore sia che abbia vinto o che abbia perso. Senza criticarlo, ma con fare benevolo pronti a rincuorarlo o a festeggiarlo.
Si tratta dei massaggiatori, gli uomini che si occupano dei muscoli degli atleti, si prendono cura del loro corpo ma anche del loro animo, perché ogni massaggiatore è il primo confidente di un ciclista.
Cristian Alonso, nome per molti sconosciuto, è una persona chiave nella vita di Egan Bernal e ancora di più lo è da quando il campione della Ineos Grenadiers ha avuto il grave incidente, il 24 gennaio scorso, scontrandosi con la sua bici da crono in Colombia con un autobus di linea. Il 6 febbraio Bernal è tornato a casa, dopo essere stato curato nella Clinica Universitaria La Sabana di Bogotá per le gravi lesioni subite: frattura di 11 costole, femore, rotula, T5-T6, odontoidi, metacarpo, perforazione dei polmoni.
Cristian Alonso è rimasto sempre vicino a Egan Bernal, come i suoi familiari non lo ha lasciato solo e fin dal primo momento ha avuto parole di conforto e di affetto per il venticinquenne colombiano: «Da campione sei diventato eroe e non tarderai ad essere leggenda del ciclismo, tornerai a salire in bici e vincere più di prima, ci sarò a darti la mano nelle vittorie, ma soprattutto nei colpi che la vita ti dà, ci vediamo presto in Europa, Campione».
Queste le parole pubblicate da Alondo sui social, quando ancora non aveva detto a nessuno che avrebbe raggiunto Bernal in Colombia. Il massaggiatore spagnolo, infatti, non ha perso tempo e fatti i bagagli ha raggiunto il suo ragazzo a Zipaquira per assisterlo nel cammino di recupero.
Sono tanti anni che Cristian Alonso si prende cura del corpo e dell’anima di Bernal, era con lui quando nel 2019 ha conquistato il Tour de France e ancora oggi è al suo fianco, in questa che è la sua corsa più difficile. Lo stesso Egan ha voluto ringraziare pubblicamente il suo massaggiatore, definendolo colui che ha sempre sopportato tutto insieme a lui.
«Il mio massaggiatore è in realtà il mio amico, persona fidata che deve sopportare tutto quello che ho da dire dopo ogni gara, che mi tira su il morale nei giorni difficili e spesso mi rimprovera serve farlo – ha scritto Bernal sui suoi profili social -. Mi ha accompagnato nei momenti più alti della mia carriera ed è con me anche, ora nel momento più difficile. Quasi 5 anni di lavoro insieme e quello che ha fatto per me spesso non ha prezzo, perché sono i piccoli dettagli di ogni giorno che fanno davvero la differenza. Dopo l'incidente è rimasto con @xabier.artetxe ¬ il trainer- e lo psicologo @rafaelsantos_sportsmed per sostenere la mia famiglia e assicurarsi che quando lasciavo la clinica avessi tutto ciò di cui avevo bisogno per la mia riabilitazione. Tutti dovremmo avere un Cristian nelle nostre vite».
Sono tanti i massaggiatori che con i corridori hanno un legame speciale e questo ci riporta indietro nel tempo, con Fausto Coppi e il fedele Biagio Cavanna, il massaggiatore cieco, che per anni si è preso cura del Campionissimo. Grazie a Egan Bernal adesso tutti sanno, quanto sia importante il suo legame con Cristian Alonso, non un semplice massaggiatore ma un vero punto di riferimento. E soprattutto un amico.
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