Nulla sarà come prima, neanche il Giro d’Italia. La corsa rosa resterà a mamma Rai per i prossimi cinque anni, ma c’è un ma. C’è una rivoluzione tecnica che segna comunque una fine e un nuovo inizio. La fine della produzione Rai, che in questo caso manderà in onda immagini prodotte da altri, oltre che servizi dedicati (Processo, interviste prima e dopo la corsa e quant’altro…). È l’inizio di una nuova era targata Rcs Sport che, nella persona del suo amministratore delegato nonché direttore Generale Paolo Bellino, apre alla autoproduzione.
Le immagini che vedremo e saranno mandate in giro per il mondo, saranno il prodotto di un “service” di Rcs Sport, che si è quindi avocata la produzione del proprio evento. Un modo per controllare al meglio l’evento Giro e garantire ai propri sponsor quelle garanzie che sono necessarie ad una corsa di tale portata e prestigio. E questo sarà solo il primo passo verso una riforma Giro, che dovrebbe portare ad una nuova sensibilità anche verso l’esterno o estero che dir si voglia. In pratica, il Giro deve tornare ad essere appetibile non solo agli sponsor, ma anche ai migliori corridori del pianeta, cosa che in queste ultime stagioni così non è stato.
Il “brodcaster” al quale Rcs Sport si sarebbe affidato è Euro Media Group (EMG), gruppo internazionale di produzione che da anni ci mostra il Tour de France (la Grande Boucle da anni è autoprodotta da Aso, ndr) oltre che la Ryder Cup, Coppa del Mondo FIFA, Campionati Europei UEFA e Formula 1. Spettacoli dal vivo (Eurovision, MTV Awards, BRIT Premi e eventi live...), e spettacoli sull'intrattenimento (The Voice, Masterchef, X-Factor...), Rcs Sport controllerebbe dalla A alla Z una produzione che fino a ieri era di competenza esclusiva della tivù di Stato. Adesso non più. Alla Rai andranno le immagini che avranno tutte le televisioni del mondo e ogni tivù poi farà i vari “dedicati”.
Ad Rcs Sport dovrebbero essere stati garantiti una ventina di milioni di euro di diritti esteri, oltre a 6 da parte della Rai che si è aggiudicata i diritti del Giro per i prossimi cinque anni.
Nulla sarà come prima, e in attesa della conferma, a voi la linea.