Da quasi un mese il brianzolo Giacomo Nizzolo è alfiere Israel-Premier Tech. Per Nizzolo il 2022 rappresenta la dodicesima stagione tra i professionisti ed è già scattato il conto alla rovescia in vista del debutto stagionale: sta per decollare verso l’isola spagnola di Maiorca e parteciperà alle prove della “Challenge” di giovedì 27 e domenica 30 gennaio.
«Vorrei vincere in particolare quella di domenica 30 – esclama Giacomo, trionfatore nel 2021 alla Clasica de Almeria, nella tappa di Verona del Giro d’Italia e al Circuito de Getxo – poiché è il giorno del mio compleanno numero 33».
Nizzolo vorrebbe ripetere l’avvio di stagione 2021 a prescindere da festeggiamenti per le candeline sulla torta. «Un leggero infortunio – spiega il brianzolo vincitore in carriera di due Campionati italiani e un Europeo – mi aveva rallentato la preparazione ad inizio 2021 eppure ho vinto subito ad Almeria. E’ stata una sorpresa per me».
Il brianzolo di Besana è a quota 28 vittorie tra i professionisti. E’ riuscito a vincere in tutte le stagioni tranne il 2017 e l’ anno successivo ha centrato un successo. “«2017 e 2018 sono stati anni difficili, con tanta sfortuna. Fortunatamente quelli dopo sono andati bene, però vorrei prendermi altre soddisfazioni ancora per compensare ciò che la dea bendata mi ha negato».
E per arricchire il bottino non ha trascurato nulla. «Il 2 gennaio sono andato ad allenarmi in Spagna per conto mio, anticipando il ritiro con la squadra a Girona, in Catalogna, dal 10 al 21 gennaio. Ritengo di essermi preparato molto bene».
Con la griffe Israel può legittimare la sua tradizione vincente in Spagna: dopo le gare di Maiorca correrà alla Vuelta Valenciana e nell’amata Almeria. «So già che poi verrò schierato alla Tirreno – Adriatico, contento dell’altimetria disegnata da Vegni e Allocchio con almeno 3 tappe adatte ai passisti veloci compresa l’ultima a San Benedetto del Tronto».
C’è chi alla Tirreno-Adriatico lo vorrebbe vincitore della classifica a punti. «Obiettivo difficile da centrare perché nelle tre tappe con salite impegnative gli scalatori possono conquistare numerosi punti, e nel giorno della cronometro per noi velocisti è difficile arrivare tra i primi».
Giacomo disputerà sicuramente la Milano – Sanremo. «Nel 2020 sono arrivato quinto e migliore degli italiani, quest’anno vorrei essere il primo a varcare l’arrivo in via Roma. La vittoria a Sanremo è il sogno principale di tutti i passisti veloci».
Anche quello della Gand-Wevelgem è un traguardo importante. L’anno scorso è arrivato secondo. «Un buon motivo per vincerla quest’anno». Nel programma della prima parte di stagione spiccano anche Giro delle Fiandre e naturalmente il Giro d‘Italia per la caccia ai successi di tappa. «Quest’anno posso davvero prendermi delle belle soddisfazioni anche perché lo staff Israel mi mette a disposizione un supertreno apripista: Matthias Brandle, Alex Dowsett e Rick Zabel».
Sarà dunque il figlio del grande Erik Zabel l’ultimo a lanciare Giacomo. «E’ il treno più completo che ho da quando sono professionista – ammette Giacomo -. Non so se è il più forte, di certo è il meglio assortito. Un motivo in più per contraccambiare a suon di successi la Israel Premier Tech. E’ una squadra che mi ha subito conquistato. C’è tanta voglia di migliorare, di crescere insieme. Nel 2021 ho vinto una tappa al Giro d’Italia, quest’anno vorrei almeno raddoppiare il bottino».
Il Mondiale di Wollongong è fatto su misura per i passisti veloci. Nel Mondiale 2016 in Qatar Giacomo era capitano dell’Italia ed è arrivato quinto. «E’ entusiasmante essere il leader di una Nazionale come l’Italia. Il nuovo ct Bennati mi ha già parlato: ha molta fiducia di me, però la convocazione per il Mondiale in Australia e i gradi da capitano me li dovrò meritare. Il ct ha ragione. Di certo dopo il Giro d’Italia riposerò un po’ e in seguito il mio programma sarà finalizzato a raggiungere il top nel periodo del Mondiale».
Magari vincendo un’altra classica. «Ho un conto aperto con la classica di Amburgo: sono salito tante volte sul podio, non sul gradino numero 1. E’ un’altra gara fatta per me, la devo vincere».
Giacomo è noto per i caschi personalizzati e i telai delle bici con livree in sintonia coi titoli vinti. Nelle stagioni recenti ha avuto bici coi colori da Campione d’Italia e Campione d’Europa. «Per il momento i telai delle numerose bici che ho a disposizione hanno lo stesso colore in dotazione ai miei coequipier. Mi auguro nella seconda metà della stagione di pedalare ancora su telai con colori dei titoli vinti».
Organizzare una Sei Giorni a Milano a fine novembre 2022 è uno degli obiettivi del presidente federale Cordiano Dagnoni. Oltre agli specialisti della pista si ipotizza il coinvolgimento di Nizzolo e altri campioni stradisti. «Mi fa piacere che anche Cordiano Dagnoni abbia pensato a me. Il progetto Sei Giorni m’interessa, anche se ho praticato la pista fino alla categoria juniores e poi, tra gli under 23 e i professionisti l’ho frequentata molto poco. Il fattore campo è importante, lo svolgimento a Milano facilita i tifosi del Nizzolo Fans Club e gli altri più fedeli a venirmi a incitare».
Per Giacomo la Sei Giorni di Milano, se ci sarà, potrebbe diventare un test-event importante. «Se la farò cercherò di impegnarmi e alla fine valuterò la possibilità di inserire la pista nei miei programmi per le stagioni 2023 e 2024. Non ho ancora parlato col ct della pista Marco Villa, però se a Milano 2022 andassi bene, potrei anche cercare di entrare nella sua Nazionale per gareggiare all’Olimpiade 2024 nella madison o in altre specialità endurance».