Fabio Cannavaro in bicicletta? Certo che sì! E a raccontarci tutto è Raffaele Illiano, ex professionista napoletano che ha organizzato una giornata speciale insieme ad alcuni amici appassionati di ciclismo proprio su speciale richiesta del campione del mondo e pallone d’oro del 2006, grazie al supporto di Toyota Funari ed EvolutionBikes.
Il "capitano" si è appassionato al ciclismo da poco seguendo i consigli di Ivan Basso: «Mi ha confidato - racconta Illiano - che la bici è l’unico sport che gli permette di divertirsi e mantenere uno stato di forma e di peso ideale senza stress. Ha scoperto il piacere di pedalare all’aria aperta nell’area napoletana e nell’area flegrea, che il prossimo anno ospiterà a Bacoli la tappa del Giro d’Italia. Cannavaro ha iniziato a pedalare in Cina, ha cominciato a perdere peso e a raggiungere una performance sempre migliore, ha iniziato ad appassionarsi al mezzo meccanico e a pretendere sempre bici di alto livello e top di gamma con Trek che lo ha subito supportato».
E ancora: «Quando ha terminato il suo lavoro in Cina è tornato a Napoli, abbiamo iniziato a pedalare insieme: da buon ex e attuale allenatore e biomeccanico ho cercato di dargli consigli e fargli scoprire tutti i lati belli del ciclismo. E’ molto umile e generoso ma soprattutto disponibile. Così, quasi per scherzo, è nata l'idea di cimentarsi una sfida davvero speciale per lui, una pedalata Napoli-Roma. Abbiamo organizzato un bel gruppo, ho invitato anche Valerio Agnoli che ci ha raggiunto a metà strada per guidarci verso Roma insieme al direttore della Toyota Vincenzo Rapicano, ex campione di canottaggio, a Roberto Cesaro, altro ex della bici e ad alcuni cicloamatori forti come Luigi Ambra e Beniamino Desiderio».
Raccontaci come è andata.
«E’ stato un bellissimo viaggio, una pagina da incorniciare: abbiamo viaggiato tutti insieme superando momenti di crisi di fame per alcuni, crampi per altri, forature e tanto altro e neanche ricordavo la fatica che serve per coprire 258 km, ma alla fine ne è valsa la pena davvero. Fabio è stato eccezionale, un motivatore per tutti: ha iniziato a soffrire negli ultimi 50 km ma con la saggezza e l’esperienza di un vero capitano si è saputo gestire alla grande nella scia mia e di Vlaerio e quando siamo arrivati al Colosseo aveva il sorriso di un bambino e gli occhi emozionati e soddisfatti per aver realizzato il suo record di km percorsi, per di più a una di media 33km/h, non male direi per uno che pedala da un anno e mezzo. A immortalare il tutto c'era il nostro fotografo Pasquale Mallardo».
Infine un'ultima annotazione: «Aggiungo un mio pensiero personale di ringraziamento all’amico Fabio perché grazie a lui stiamo unendo due mondi molto lontani che sono il calcio e il ciclismo nel nome dei valori dello sport. Personalmente spero che possa migliorare il rispetto per il ciclista sulle strade, che si lavori davverp per una nuova mobilità, che cresca l’eduicazione stradale e che si possano avvicinare sempre più bambini alla bicicletta perché il nostro è uno sport bellissimo e un ottima scuola di vita».
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