È una questione di mira, obiettivi e visione. Silvano Antonelli e gli amici del Gs Progetti Scorta ne hanno sempre avuta molta: annusando l’aria, comprendendo che qualcosa andava fatto e quel qualcosa è stato fatto e fortunatamente – dopo ventinove anni - ancora lo stanno facendo.
È una questione di mira, per dirla con Omar Fantini, cabarettista, comico di “Honolulu”, trasmissione targata Mediaset e condotta su “Italia Uno” da Fatima Trotta e Francesco Mandelli, il quale è stato protagonista di uno scivolone che ha scatenato gli ormai noti leoni da tastiera. Forse vi è arrivato all’orecchio un passaggio del suo sketch, quello del mirino della Mercedes che servirebbe per tirare sotto i ciclisti ormai ingovernabili. Chiaramente una battuta infelice, molto dura e cruda, che è stata da molti stigmatizzata giustamente con educazione e argomentazioni e da altri cavalcata per dire ogni cosa: ci mancava solo la lapidazione in pubblica piazza.
È una questione di mira e mirino e Omar Fantini ha chiaramente sbagliato non solo bersaglio, ma i tempi e i modi. L’ha riconosciuto, apertamente, chiedendo scusa. Ma questa vicenda che ha tenuto banco per due giorni ha avuto il merito di riportare l’attenzione sulla sicurezza. È chiaro che ci sono molti nervi scoperti, che il problema c’è ed è ancora molto vivo, perché produce ancora troppe morti, troppi incidenti, ma da questo scivolone artistico, da questa infelice provocazione ne è scaturito un dibattito che è giusto fare e continuare a fare senza esitazione.
È una questione di mira e Davide Boifava, ex corridore e manager di lungo corso, ha colpito nel segno. Con una lettera aperta inviata al nostro tuttobiciweb.it, con poche righe ha sottolineato l’importanza di essere anche autocritici. I ciclisti non sono immuni da colpe, anche se sono e restano la parte più fragile. Bisogna però pedalare tutti assieme, nel rispetto l’uno dell’altro: ciclisti e automobilisti, che spesso e sempre di più di questi tempi, sono entrambe le cose.
Il Giorno della Scorta corre da anni in questa direzione, cercando di proporre, insegnare, educare e sensibilizzare. Ha fatto scuola, su questo non ci sono dubbi. E continua a farne, e anche su questo penso di non essere tacciato di partigianeria. E spero che continui a farlo con la stessa passione e determinazione: soprattutto con la stessa competenza e attenzione alle cose. Non solo su cosa va fatto e come, ma su quello che andrebbe fatto e ancora non si fa. Questa è la cifra distintiva del Gs Progetti Scorta: un gruppo di amici che amano la moto e la bicicletta, la natura e la libertà, il viaggio e il sogno. Non amano criticare, ma essere massa critica. È una questione di mira, obiettivi e visione. C’è chi sbaglia una battuta, chi da ventinove anni non sbaglia un colpo.
Potete seguire la diretta streaming de "Il Giorno della Scorta" a partire dalle ore 10 sulla pagina Facebok del Gs Progetti Scorta
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