Se n'è andato un amico. Un amico di tutti. Perché questo era Giampiero Galeazzi: con le sue telecronache istintive, appassionate ma sempre estremamente professionali, era diventato amico di tutti gli italiani. Chi non ricorda le sue telecronache delle leggendarie vittorie dei fratelli Abbagnale e di Peppiniello di Capua? O le interviste scudettate e bagnate a Maradona e campioni vari del pallone?
Nato a Roma il 18 maggio 1946, in gioventù, dopo la laurea in Economia, Giampiero Galeazzi era diventato professionista di canottaggio: vinse il campionato italiano nel singolo nel 1967. Poi è entrato in Rai come giornalista sportivo prima alla radio e poi in tv, prima alla Domenica Sportiva e poi a Mercoledì Sport.
Non solo sport: Galeazzi fu anche inviato Rai per lo storico incontro di Reykjavik fra Gorbaciov e Reagan nel 1986 e passò poi a condurre trasmissioni mitiche come "90esimo minuto" dal 1992 al 1999, partecipando anche al festival di Sanremo del 1996 con Pippo Baudo. Nel 2010 e nel 2012 è stato una colonna di Notti Mondiali e Notti Europee, entrambe trasmissioni Rai. Malato da tempo, la sua ultima apparizione di Giampiero televisiva risale a tre anni fa a Domenica In.
Nella sua carriera, Galeazzi ha avuto anche... frequentazioni ciclistiche, su tutte il Processo alal tappa che ha condotto nell'edizione del 2003 del Giro d'Italia, quello passato alla storia per il trionfo di Gibo Simoni e per l'ultima apparizione di Marco Pantani.