Emozionato, felice, commosso. Subito dopo il traguardo Vincenzo Nibali si nasconde il volto nell'asciuagamno che gli passa il fedele Michele Pallini e si lascia scappare qualche lacrima.
«Vincere qui sulle strade sulle quali pedalavo da bambino, vedere i miei amici di infanzia, i miei cugini, è un’emozione indescrivibile, davvero difficile da raccontare. Un attacco programmato? No, sapevo che la salita è dura anche se non conoscevo bene questo versante mentre al contrario conoscevo bene la discesa. Quando si è abbassatta la velocità, ho cominciato a picchiare duro e sono partito. Sentivo alla radio che qualcuno provava a lanciarsi all'inseguimento ma poi rimbalzavava indietro e questo mi ha dato sempre più morale».
In discesa poi il campione della Trek Segafredo ha completato il suo lavoro: «Pensare che ho sbagliato anche una curva eppure la conoscevo. Ringrazio la squadra e Adriano Baffi che mi ha guidato benissimo».
E per finire: «Sono rientrato in lussemburgo, ho avuto qualche problema fisico anche lì, ma mi sono ripreso bene, sono contento di aver visto vincere Valverde e... sono contento di aver vinto io oggi. Adesso mi aspettano gare italiane molto importanti, in particolare una a cui tengo moltissimo...»