Il ciclismo e gli sportivi perdono un grande maestro. E’ il bresciano Attilio Petruzzi, a tutti noto come “Cicci”, che si è spento nell’ospedale di Gussago all’età di 89 anni. “Cicci” Petruzzi abitava con la famiglia a Rovato e tra gli Anni Settanta e i Novanta è stato uno dei direttori sportivi più stimati e vincenti del ciclismo dilettantistico.
Attilio Petruzzi ha iniziato la sua attività da tecnico dei dilettanti di prima e seconda serie nella società Longo Nivada, uno dei suoi uomini di punta era Mingardi. Po ha diretto anche la Pejo del giovane capitano Pierino Gavazzi, tuttavia è dirigendo Giuseppe Martinelli (sì, proprio l’attuale direttore sportivo dell’Astana) nella Europack Rovato che “Cicci” è balzato agli onori della cronaca nazionale. Petruzzi alla Europack ha diretto Martinelli da allievo, dilettante di terza e seconda serie ottenendo con lui risultati eccezionali nelle classiche. Accanto a Beppe Martinelli la Europack con l’orange quale colore sociale nelle gare schierava in prima linea Enrico Camanini. Era l’epoca in cui c’erano l’ Itla di Domenico Garbelli e altri squadroni paraprofessionistici in grande evidenza. Eppure Martinelli su bici Berardi diretto da Petruzzi riusciva a sconfiggere anche le coalizioni più forti.
E il giovane e veloce Martinelli sapeva trionfare pure nelle premondiali per dilettanti organizzate dalla Domus di Duilio Tassetti e Gianni Sommariva. I consigli di Cicci erano determinanti. “Cicci Petruzzi è l’uomo dalla saggia frusta”, scriveva Dante Brambilla sul settimanale Ciclismo d’Italia.
A gennaio 1975 il ds Petruzzi e il pupillo Martinelli passarono alla Pezzini Morbegno. L’apparato era decisamente più potente rispetto alla piccola ma efficace Europack e Petruzzi diventò molto amico di Ernesto Colnago, costruttore di bici che aveva puntato l’obiettivo su Martinelli diventando fornitore del team biancoceleste con sede a Morbegno. Corridori come Martinelli, Prandi, Mazzola, Olivano Locatelli e altri alla scuola di Petruzzi riuscirono a centrare traguardi importanti e anche a farsi convocare in Nazionale. In particolare Beppe Martinelli all’Olimpiade di Montreal 1976 conquistò la medaglia d’argento nella prova su strada in cui vinse lo svedese Bernt Johansson. Martinelli diventò professionista nel ’77 alla Jollyceramica e Petruzzi continuò a fare da maestro ai dilettanti della Pezzini. Dal ’79 il diesse di Rovato diventò capo dei tecnici della Passerini-Colnago. Gestire un personaggio come Passerini, vulcanico e ambizioso, non era facile per Cicci Petruzzi che comunque riuscì a vincere classiche con corridori dello spessore di Guido Bontempi, Patrizio Gambirasio, Piergiorgio Angeli, Giuliano Biatta, Ezio Moroni, Benedetto Patellaro, Beppe Manenti, Fiorenzo Aliverti, Giuseppe Faraca e altri, tutti passati con successo al professionismo.
Anche la Passerini-Colnago dalla maglia giallo-blu con Petruzzi in cabina di regia diventò uno dei principali serbatoi della Nazionale italiana per Mondiali e Olimpiadi. Nel prosieguo di carriera Petruzzi ha diretto tra l’atro i dilettanti della Resine Ragnoli, contribuendo a valorizzare Marco Artunghi (passò professionista alla Carrera) e altri talenti. Negli ultimi tempi il maestro Petruzzi seguiva le gare come appassionato. Tanti corridori gli dicono grazie e noi mandiamo a lui un saluto in cielo.