La giornata non è andata come lui aveva immaginato e così Egan Bernal, che voleva attaccare Roglic da lontano, alla fine si è dovuto arrendere alla superiorità dello sloveno, tagliando il traguardo in settima posizione. Ieri il colombiano è stato il grande animatore della 17^ tappa della Vuelta di Spagna. Autore di un'offensiva a oltre 60 chilometri dal traguardo, Bernal è stato seguito come un’ombra da Primoz Roglic, che ha saputo dimostrare ancora una volta, di essere il più forte della corsa.
«La mia idea in corsa era di correre in modo da essere felice. E mi sono goduto ogni chilometro, anche se è stata una giornata molto dura. Non mi piace stare a ruota di qualcuno, anche se devi farlo spesso, e alla fine questo è stato il vero ciclismo». Bernal in questa Vuelta ha dovuto correre con due uomini in meno e anche se, sulle sue spalle ha la maglia bianca di miglior giovane, sperava ieri di mettere in difficoltà il campione sloveno, ma così non è stato.
«Ho sofferto molto durante questa Vuelta, ma finalmente ho avuto buone gambe. È stata un riscatto verso me stesso e anche se non ho avuto quello che cercavo, sono felice di aver contribuito a portare alla vittoria Roglic, perché è stato veramente coraggioso». Il capitano della Jumbo-Visma ha fatto compagnia per molto tempo al colombiano, ma quando si è trattato di decidere le sorti della corsa, lo sloveno non ha avuto dubbi e nessuno è riuscito a seguire il suo ritmo. «E’ stato il più forte oggi e sono felice per lui. Oggi vedremo, perché ho dato molto oggi, dobbiamo vedere come recupereremo e dobbiamo capire anche come sta Yates, perché penso che anche lui sia uno dei forti di questa corsa. Se avremo gambe certamente non torneremo indietro e andremo dritti sulla nostra strada».