È un po' come il Gronchi rosa o il Penny Black, il primo francobollo emesso al mondo. Insomma, a modo suo Giancarlo Ferretti è una rarità, un'eccellenza, un pezzo da collezione e di storia, un uomo che ha un passato pesante, vissuto ancora oggi con leggerezza nel suo presente pieno zeppo di ricordi, ma anche di progettualità. È un uomo che, ancora adesso, non sta con le mani in mano, non l'ha mai fatto e non ha in tenzione di incominciare a farlo adesso.
È in po' come il Gronchi rosa, dicevamo: una rarità. Per via di un errore di geografia. Ferretti non è un errore, tutt'alpiù un eroe, un condottiero, un capitano illustre e riconosciuto, un uomo esigente e vincente (nessuno come lui, con quasi 900 successi!), ma anche appassionato e passionale. L'errore, però, ce l'ha anche lui. Wikipedia riporta la sua data di nascita 16 ottobre del 1941, ma il suo genetliaco è oggi, quello degli 80 anni!. Un errore non ci ferma e così eccoci pronti a fargli gli auguri più sinceri di sempre. Un grande augurio meritato e proiettato in avanti, senza più errori. Per noi del ciclismo il 9 agosto dovrà essere per forza di cose festa nazionale. Per chi ama il nostro sport non può esitare dal farlo.
Giancarlo Ferretti, ex corridore professionista, ex compagno fidato di Felice Gimondi, oggi festeggia una traguardo volante, via di slancio. È probabile che una lacrima gli possa anche scendere sulle sue gote, per i tanti amici che non ci sono più, per quel Felice Gimondi che è stato per lui come un fratello. Per una storia leggendaria scritta per davvero e oggi ricordata come qualcosa che è profondamente cambiato, mutato, che non c'è più. Qui di seguito vi proponiamo qualche pensiero di Giancarlo Ferretti. Appunti di viaggio di un grande navigatore di terra ferma. Qualche battuta da leggere, ma anche da ascoltare dalla sua viva voce: come in una fiaba.
«Gianni Bugno forse il più forte corridore che ho avuto, parlo di forza, ma andava a corrente alternata. A volte in fondo al gruppo e lo richiamavo. Se la fuga non andava in porto allora a 10 km dall'arrivo si metteva in testa a tirare. Mi chiedevo cosa facesse... e poi chi vinceva? Gianni Bugno». Giancarlo Ferretti, il sergente di ferro, racconta in questo modo la sua esperienza al fianco di Gianni Bugno, campione dal talento indiscusso, ma dal rendimento altalenante. Un Ferron che però svela una serie incredibile di aneddoti di una carriera che è durata 50 anni, prima da corridore e poi da DS.
E ancora: «Mi ricordo una notte in cui facemmo tardi dopo il Giro di Sardegna, eravamo ubriachi. Ci eravamo scordati che il giorno dopo ci fosse la Sassari Cagliari. In gara Eddy era sempre ultimo del gruppo, madido di sudore, cosa mai vista. Alla fine Eddy fece secondo al fotofinish dietro DeVlaeminck».
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