Gianni Moscon è il primo degli azzurri che si fermano ai microfoni dei cronisti al termine della prova olimpica in linea di Tokyo2020 e spiega: «È stata una corsa durissima, nella quale il caldo ha fatto la differenza. Noi abbiamo provato ad anticipare, a rompere i piani delle nazionali più attese e a portare via un gruppetto. Dal punto di vista tattico possiamo dire che non abbiamo sbagliato nulla. Non eravamo i favoriti, non era compito nostro tirare, dovevamo muoverci in anticipo e lo abbiamo fatto».
E ancora? «Bettiol? Era l’uomo protetto della squadra, stava bene e lo ha dimostrato, peccato per i crampi che lo hanno fermato a pochi chilometri dal traguardo. Io invece non ho avuto una grande giornata, ho cercato di difendermi. Ripeto, abbiamo cercato di anticipare, poi sul Mikuni Pass sapevamo che era questione di sopravvivenza».
Infine una riflessione importante: «Col senno di poi, vediamo che chi è uscito dal Tour è andato meglio: Alberto era l’unico davanti a non aver corso in Francia, quindi forse quello era il tipo di avvicinamento ideale. Un suggerimento per le ragazze in gara domani? Non conosco il loro percorso, ma sicuramente bisogna fare attenzione a non sprecare energie, perché questa è una corsa logorante».