Sofia Bertizzolo e Soraya Paladin sono due grandi amiche, ma non potrebbero essere più diverse: l’una è pignola, l’altra un po’ più pigra, una ama il caffè con lo zucchero, l’altra lo detesta. È il secondo Giro che affrontano insieme, due venete in forza all’olandese Liv Racing. Insieme rappresentano l’orgoglio italiano in terra straniera, anzi veneto per la precisione e, come amano dire loro, portano avanti la crociata del mangiar roba buona e soprattutto del bere bene. Prima hanno vinto la causa dell’orario di cena, troppo presto quello del Nord Europa e ora il prossimo obiettivo è eliminare l’abitudine della pasta con yogurt, kiwi e miscugli vari, ma ci assicurano che gli stranieri poco alla volta stanno imparando.
Insieme affrontano di tutto, arrivate in hotel si rinchiudono in camera e schedulano i turni della televisione perché anche qui i gusti sono completamente diversi. «Tra le due io sono un po’ più intellettuale, ma attenzione a dirlo in giro - ci dice Sofia -: l’altro giorno mentre non c’era Soraya mi sono goduta una bella puntata di Geo & Geo, poi quando è tornata abbiamo subito girato sulla partita. Però non sono sempre così seria, l’altro ieri c’era Temptation Island da seguire...». In Casa Liv hanno vissuto anche anche la partita Italia-Belgio, un attimo di rivalità per poi tornare sorridenti tutti insieme.
Prima di arrivare in Liv Soraya e Sofia non si conoscevano, si erano viste solo a qualche corsa scambiandosi un paio di parole, ma hanno impiegato davvero poco per entrare in sintonia. «Siamo un po’ alla buona tutte e due, siamo diverse, ci compensiamo - ci dice Soraya - alcune volte litighiamo e ci mandiamo a quel paese, ma entrambe sappiamo benissimo che non potremmo fare a meno l’una dell’altra». Sofia accusa Soraya di essere troppo pigra ma adora la sua capacità di non portare rancore, la Paladin invece ogni tanto la prende in giro per la sua pignoleria, ma sa che quando la sua compagna di squadra vuole qualcosa farà di tutto per raggiungerla.
Soraya e Sofia ci raccontano come siano riuscite a sopravvivere alla prime sette tappe insieme, in corsa con gli occhi puntati sulla Van Der Breggen, praticamente imbattibile ed indecifrabile, e alla sera le contrattazioni sulla televisione. Oggi però si arriva nella loro regione, Soraya praticamente gioca in casa, abita a pochi chilometri da San Vendemiano e ci dice che già ieri sera ha incominciato a sentire il profumo delle sue zone. Sofia è un po’ più distante dalla sua Bassano del Grappa, ma dopo tutto l’importante è essere in Veneto. C’è però una cosa che la Bertizzolo invidia alla Paladin: il fanclub. «Cavolo, loro sono avanti - ci dice Sofia - grazie alla sorella Asja, Soraya si ritrova con un’organizzazione incredibile, hanno fatto anche le magliette coordinate, cavolo, sono superchic».
Le due amano ridere e scherzare insieme, in corsa sono due atlete modello che non si tirano mai indietro. In questo Giro hanno già accumulato diversi piazzamenti nelle prime dieci, ma ci promettono che di certo non sarà finita. Dopo la corsa rosa Soraya Paladin volerà a Tokyo per le Olimpiadi, un onore che le sarebbe piaciuto condividere con l’amica Sofia. La Bertizzolo ci aveva fatto più che un pensierino, le sarebbe piaciuto essere presa in considerazione dal ct Salvoldi per potersi giocare le un posto in squadra. «Le cose sono andate diversamente, peccato, ma ci proverò tra tre anni». Anche se distanti siamo sicuri che Sofia farà il tifo per la compagna. «Sarà strano non averla con me - ci spiega infine Soraya - sicuramente le telefonerò ogni momento, senza di lei non so ancora come riuscirò a sistemare tutta la roba nella valigia nel modo giusto».
Photo Flaviano Ossola
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