Era solo questione di tempo prima che Matteo Sobrero conquistasse un risultato di prestigio. Al Giro d'Italia aveva chiuso 4° la crono di Milano, totalmente pianeggiante, non così lontano da Ganna, poi al Giro di Slovenia era stato battuto solo da Tadej Pogacar e Diego Ulissi. Oggi, a Faenza, ha invece fatto l'impresa, laureandosi campione italiano a cronometro, battendo Affini, Cattaneo e Ganna.
«Faccio fatica a realizzare. Un risultato importantissimo - ammette il corridore dell'Astana-PremierTech raggiante -. Una cronometro di un'ora è pesante sia fisicamente che mentalmente. Sapevo di poter perdere nella prima parte pianeggiante, così lì non mi sono dannato l'anima e ho spinto a tutta nella parte con gli strappi dove sapevo di poter recuperare. L'ultima salita è stata la parte più complicata da gestire, perché ero al limite. Poi nella parte finale pianeggiante c'era il rischio di scialacquare il vantaggio, così ho dato il tutto per tutto tirando il 58x11 o 12. Le gambe per fortuna mi hanno accompagnato fino quasi alla fine, solo negli ultimi 2-3 km ero in apnea».
Nel primo intermedio perdeva 30" da Ganna, ma non appena sono cominciati gli strappi ha cominciato a recuperare secondi su secondi: «Pensavo Pippo fosse imbattibile e glielo avevo anche detto che secondo me correvo al massimo per il secondo posto. Il percorso era un po' più adatto a me, lui forse è un po' più indietro di condizione perché ha comunque degli obiettivi importanti più avanti, e poi il caldo penso lo abbia condizionato negativamente. Rimane comunque il campione del mondo a cronometro».
Con questa vittoria Sobrero entra in una nuova dimensione, anche se per il momento vuole solo godersi il successo: «Non so se ora sono uno dei migliori cronoman in circolazione. Non ci voglio pensare per ora. Adesso testa sulla prova in linea e poi me ne andrò al mare un po' di giorni».
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