Con la rassegna Tricolore dell’anno scorso il grande ciclismo è tornato in Veneto e ora conta di restarci. Mercoledì 13 ottobre, dopo nove stagioni, tornerà il Giro del Veneto (1.1) e domenica 17 sarà il turno della nuovissima Veneto Classic (1.ProSeries), con una buona parte del territorio veneto che verrà coperto nei due giorni di corsa. «Partiremo come ProSeries, ma già dall'anno prossimo vorremmo che la Veneto Classic venisse inserita nel circuito WorldTour» ammette Filippo Pozzato, che insieme a Johnny Moletta avrà le redini delle due corse. I progetti dell’ex professionista vicentino, però, non finiscono qua…
Il Veneto tornerà quindi ad avere due belle classiche…
«È da settembre che ero in trattativa con l'UCI. Alla fine, abbiamo optato per ottobre perché, tra covid e Olimpiadi, era la collocazione che ci dava un po' più di visibilità. In un anno normale, però, il nostro obiettivo è quello di collocare Giro del Veneto e Veneto Classic nei primi giorni di settembre, 10-15 giorni prima del Mondiale, durante la Vuelta a España».
La rassegna Tricolore dell’anno scorso vi ha dato carica?
«Ho sempre avuto il sogno di portare una grande classica in Veneto. Due anni e mezzo fa, quando abbiamo presentato il progetto per il Campionato Italiano 2020, la Regione ci aveva chiesto di riesumare il Giro del Veneto e noi ci eravamo ripromessi di prenderlo in mano dopo la rassegna nazionale. Quindi ora che abbiamo le date possiamo rimboccarci le maniche e guardare avanti. L'anno scorso abbiamo dimostrato di poter fare un buon lavoro, ma la nostra forza è proprio la Regione Veneto, il Presidente Luca Zaia e tutta la sua squadra sono sempre sul pezzo, ci appoggiano in maniera totale e senza di loro non potremmo fare nulla. Ovviamente il loro grande interesse ci motiva ulteriormente a creare degli eventi di alto livello».
Il comitato organizzatore sarà sempre lo stesso quindi?
«Sì, stiamo integrando la squadra con gente nuova, perché ormai stiamo diventando un'azienda a tutti gli effetti, le aspettative si alzano e con loro anche la mole di lavoro, visto che la nostra idea è quella di creare ben 4 appuntamenti. Con noi vogliamo gente giovane con la passione per il ciclismo e per il lavoro, con idee fresche che non siano necessariamente uguali a quelle mie o di Johnny Moletta».
Oltre alle due gare sono previste anche una granfondo e una corsa gravel?
«L'idea della corsa gravel siamo consapevoli sia un po' pazza, ma ci stiamo lavorando. Negli ultimi anni il mercato del gravel ha avuto un boom pazzesco e ci sembra giusto provare a cavalcarlo, provando ad organizzare una corsa per professionisti. Il problema, al momento, è che non c'è un regolamento per questa tipologia di corsa, quindi con il settore fuoristrada della FCI e con l'UCI stiamo cercando di stendere un protocollo ad hoc. Ci piacerebbe essere i pionieri da questo punto di vista, vedere i professionisti correre con le biciclette gravel sarebbe una bella soddisfazione. La nostra idea sarebbe quella di partire dalle strade della laguna veneziana e sfruttare le strade bianche di quella zona. Vediamo se sarà effettivamente possibile organizzarla».
Tutte le province venete saranno toccate dai vostri eventi?
«Abbiamo due corse per valorizzare al meglio tutto il territorio veneto. In linea di massima per il Giro del Veneto si pensava ad un percorso per le province di Padova, Vicenza e Verona, mentre per la Veneto Classic di Venezia, Treviso e Vicenza, però non c'è ancora nulla di ufficiale, stiamo parlando coi Comuni, molti si propongono di loro spontanea volontà e questo fa piacere perché stanno comprendendo la buona opportunità che hanno dal punto di vista della visibilità. Noi vorremmo dare un ruolo importante a Padova perché è storicamente il cuore del Giro del Veneto, ma al momento la trattativa non è ancora partita con loro. La Regione, invece, ci ha chiesto di provare a dare visibilità a tutto il territorio regionale, perché oltre al fine agonistico abbiamo ovviamente la volontà di far conoscere i luoghi più caratteristici del Veneto dal punto di vista turistico, dai Colli Berici agli Euganei, le Colline del Prosecco e la Valpolicella».
E la Veneto Classic partirà da Piazzale Roma a Venezia?
«Ci stiamo lavorando, vogliamo portare i corridori sul Ponte della Libertà. Mi immagino il gruppo ripreso frontalmente con la Laguna e la città sullo sfondo, sarebbe qualcosa di unico e spettacolare. D'altronde Venezia è qualcosa che il mondo ci invidia, perché non dovremmo includerla nelle nostre gare e mostrarla nella sua veste più bella? Ovviamente non è facile organizzare dal punto di vista burocratico, ma a Zaia l'idea piace molto, con i Comuni stiamo parlando per trovare una soluzione, soprattutto dal punto di vista della viabilità, perché non vogliamo essere un disturbo per nessuno».
In quei giorni è previsto anche il Giro di Sardegna, non vi pesterete i piedi?
«Purtroppo non dipende da noi, avevamo anche parlato con gli organizzatori del Giro di Sardegna per provare a trovare una soluzione. Noi siamo gli ultimi arrivati e non abbiamo intenzione di passare davanti a nessuno, però purtroppo quest'anno a causa delle problematiche covid e l'incertezza del calendario dovremo condividere la stessa data per decisione della FCI e UCI. Non è certamente lo scenario ideale, per nessuno dei due, ma contiamo che dal prossimo anno tutto cambi».