Il Veneto torna di prepotenza alla ribalta del ciclismo che conta. Dopo il campionato nazionale su strada dei professionisti 2020 a Bassano, la struttura organizzativa che fa capo a Filippo Pozzato rilancia con la prima edizione della Veneto Classic e con il Giro del Veneto, una corsa di grande tradizione che si riaffaccia al calendario agonistico dopo otto lunghi anni di latitanza.
Tutto è concentrato a metà del prossimo ottobre: mercoledì 13 il Giro del Veneto, domenica 17 la Veneto Classic, che isserà il traguardo a Bassano del Grappa. Il Giro del Veneto ha dalla sua 83 edizioni e molti nomi cubitali nell’albo d’oro, ma questa volta farà da apripista per l’appuntamento che, nei piani di chi organizza, dovrebbe diventare in breve tempo una prova di categoria World Tour.
Andiamo per ordine. I riflettori sulla settimana veneta del ciclismo si accenderanno il 13 ottobre a Padova con la partenza del risorto Giro del Veneto. Prime fatiche sulle salite dei Colli Euganei, poi arriveranno i Berici e il passaggio per Vicenza. La corsa proseguirà verso Verona, dove si concluderà all’ombra dell’Arena.
Siccome la prima impressione è quella che conta, la Veneto Classic debutterà con una location d’effetto. Venezia, la città da sogno dove non si pedala, darà l’abbrivio alla corsa, con villaggio e start in piazzale Roma. I corridori approderanno in terra ferma con le bici puntate verso l’alto Trevigiano. Dopo un’ampia escursione sul Montello e fra le colline del prosecco, la Veneto Classic tornerà a varcare il Piave e poi anche il Brenta. Al primo passaggio nel Bassanese si tirerà dritto verso le colline del Marosticense, con testa coda alle porte di Breganze per il rush finale verso Bassano. E qui che la Veneto Classic conoscerà il suo primo re.
Dietro le quinte c’è un forte impegno della Regione Veneto. “Il Giro del Veneto e la Veneto Classic fanno parte dei grandi eventi sportivi dell’anno della Regione Veneto – afferma Nicola Finco, vice-presidente del Consiglio Regionale -. Abbiamo investito in queste due manifestazioni perché crediamo nel ciclismo come mezzo per fare conoscere il Veneto al grande pubblico e per trasmettere un’immagine ‘green’ del nostro territorio. Il ciclismo da noi è una passione radicata, la bici e la cosiddetta mobilità dolce rappresentano quindi la forma ideale di promozione turistica della nostra regione”.
In ballo ci sono anche una corsa gravel per professionisti e una granfondo su strada per amatori. Le prove generali sono state fatte, ma prima bisogna pensare alla copertura finanziaria dei due principali eventi in cartellone. La Regione si fa carico di una buona parte, al resto bisogna provvedere con i contributi di Comuni e sponsor. Un compito per nulla facile con i tempi che corrono.
da Il Giornale di Vicenza
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