Alessandro Ballan e Riccardo Magrini, voci tecniche del grande ciclismo rispettivamente di Rai ed Eurosport, si sono “sfidati” in Maremma sul Muro del Pirata, la durissima erta che porta dalle terme all’abitato di Saturnia per una lunghezza di 3.8 chilometri e con una pendenza che aumenta ogni 500 metri fino ad arrivare a punte del 22% in corrispondenza del chilometro finale.
Il territorio della Maremma è storicamente legato al mondo della bici sia da un punto di vista sportivo che turistico. Il territorio del Comune di Manciano, tra i più vasti d’Italia per superficie, si presta ad ospitare manifestazioni agonistiche (proprio da qui è passata la terza tappa della scorsa Tirreno-Adriatico ndr) ma anche percorsi adatti agli amanti della bicicletta che vogliono godersi le bellezze paesaggistiche, agevolati da una particolare attenzione verso la sicurezza stradale.
Infatti proprio sul Muro del Pirata e su molte strade limitrofe, Saturnia Bike in collaborazione con il Comune di Manciano e GBC ride ha realizzato una cartellonistica ad hoc, invitando gli automobilisti a rispettare la distanza dai ciclisti di un metro e mezzo in fase in sorpasso.
Una volta ultimata la salita, i due protagonisti di questo incontro a due ruote hanno detto la loro. Ballan, apparso decisamente sorpreso, ha dichiarato: «Il Muro del Pirata è una salita che ormai conosco molto bene perché l’ho fatta più volte, ma nonostante questo oggi è stata più dura di quanto mi aspettassi, soprattutto nel chilometro finale. Questo è uno dei pochi muri misurato con cartellonistica ogni 500 metri ed inoltre è un territorio in cui sono presenti e ben visibili i cartelli stradali riguardo la sicurezza dei ciclisti».
Magrini risponde: «La salita di Poggio Murella è davvero caratteristica, è un posto magnifico a pochi chilometri dalle Terme di Saturnia. E’ un muro davvero ostico, già provato anche dai professionisti durante la scorsa Tirreno-Adriatico. Con Ballan mi sono divertito molto, ma ammetto di aver usato una bicicletta BMC con pedalata assistita, per me è stata una passeggiata, forse per Alessandro lo è stata un po’ meno. Consiglio vivamente a tutti di provare questo muro almeno una volta, è davvero suggestivo, ma anche di venire a pedalare in Maremma dove ci sono molta attenzione e rispetto nei confronti dei ciclisti».
Se sei giá nostro utente esegui il login altrimenti registrati.