Non si fa tempo a salutare l'elezione del neo presidente federale Cordiano Dagnoni, che le carte bollate cominciano a volare nelle stanze della Seconda Sezione del Tribunale Federale (presieduta dall'avocato Adriano Simonetti ). Ieri sera, attorno alle 20, Angelo Francini e Filippo Borrione hanno firmato il ricorso avverso al risultato dell'assemblea del 21 febbraio, in base all'articolo 60 dello Statuto Federale che escluderebbe il ballottagio. In verità, a quanto risulta a tuttobiciweb, ciò è stato possibile grazie allo Statuto del Coni e al Codice Civile, e per questa ragione il presidente uscente, Renato Di Rocco, sabato sera, alla vigilia dell'Assemblea elettiva, aveva chiesto ai quattro cadidati (Daniela Isetti, Silvio Martinello, Cordiano Dagnoni e Fabio Perego) se fossero d'accordo di procedere in virtù della mail ricevuta dal CONI, che dava il via libera ad un eventuale ballottaggio. Tutti e quattro i candidati alla presidenza avevano dato il loro assenso.
«Tutto vero, ma io avevo già detto che quell'Assemblea, nel caso in cui si fosse giunti al ballottagio, era chiaramente da invalidare - dice a tuttobiciweb Angelo Francini -. Quindi, con questo nostro atto, noi chiediamo anche la sospensiva (art.39) della proclamazione del nuovo prresidente». Non dello avviso il presidente uscente Renato Di Rocco: «Aspetto di leggere il ricorso - dice sempre a tuttobiciweb -, ma dal mio punto di vista l'Assemblema si è svolta nel più ampio rispetto delle regole».
Le carte sono sul tavolo, la partita è apertissima, ora la parola passa al Tribunale.