Il 104° Giro d’Italia, che scatterà l’8 maggio con una breve crono nel cuore di Torino, sarà il Giro degli anniversari: 700 anni dalla morte di Dante, 160 anni dall’Unità d’Italia, 100 anni dalla nascita del grande C.T. azzurro Alfredo Martini. Ma non solo. Ricorrono quest’anno anche 90 anni dall’istituzione della maglia rosa come simbolo del primato: una scelta che non piacque al regime fascista, che lo considerava un colore troppo femminile.
Il 10 maggio 1931 la prima maglia rosa finì sulle spalle di Learco Guerra, che nella sua Mantova battè in volata Alfredo Binda al termine della prima tappa. Ma strada facendo i due grandi favoriti furono costretti al ritiro e la fase finale del Giro vide salire alla ribalta tre corridori piemontesi: Luigi Marchisio di Castelnuovo Don Bosco, Luigi Giacobbe di Bosco Marengo e Francesco Camusso di Cumiana.
Alla partenza della penultima tappa, Cuneo-Torino di 252 chilometri, con la temuta salita del Sestriere estremo giudice del Giro, Giacobbe precedeva Camusso di 2’20’’ e Marchisio di 3’28’’. Alle prime rampe del Colle, quando la salita non era ancora particolarmente impegnativa, Camusso, che conosceva bene le strade, giocò d’astuzia: in un momento di tregua si fermò a girare la ruota, come si doveva fare a quel tempo per innestare il rapporto di salita, mentre i suoi avversari continuarono con il rapporto lunga da pianura.
Ma quando, a cinque chilometri dalla vetta, anche gli altri dovettero fermarsi, Camusso rimase solo al comando, transitò ai 2.035 metri del Colle con circa un minuto di vantaggio sugli inseguitori e, scendendo a rotta di collo su Torino, incrementò il suo vantaggio fino al Motovelodromo, dove giunse con 3’10’’ su Giacobbe e Marchisio e conquistò la prima maglia rosa finale del Giro. Tre piemontesi ai primi tre posti in classifica: un record imbattuto e probabilmente imbattibile. Sessant’anni dopo, l’8 giugno 1991, il Giro passò da Cumiana e si fermò ad onorare il vecchio campione nel corso della tappa Savigliano-Sestriere. “Cichin”, commosso, ricevette l’abbraccio di Gino Bartali, Vincenzo Torriani e della maglia rosa Chioccioli. «Fu proprio una bella festa – ricorda la figlia Irene – anche se piangevano tutti!». Francesco Camusso si è spento a Torino il 23 giugno 1995 all’età di 87 anni.
da La Stampa – edizione di Torino
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