Manca ormai poco al termine della campagna elettorale FCI e in questo momento sono due le importanti considerazioni che vorrei condividere. La prima è che in questi giorni la Federazione sta procedendo con un'importante attività di prevenzione Covid con i tamponi ai delegati ed agli addetti ai lavori che parteciperanno a vario titolo all'assemblea elettiva di Roma.
Purtroppo l'attività procede riscontrando una serie di problematiche e disguidi significativi: molti test non sono stati eseguiti, anche in caso di appuntamento fissato presso il domicilio, mentre in altri casi i tamponi sono stati effettuati in strada o in ambienti non idonei. Io stesso l'ho effettuato in un’auto e non è stata neppure verificata la mia identità; così come non mi è stato comunicato quando avrò l'esito.
Le altre federazioni hanno svolto le votazioni, ma nessuna ha attivato una procedura così complessa, mal funzionante e costosa. Ancora una volta resto convinto della bontà di uno dei pilastri della mia campagna elettorale: la FCI necessita di miglior organizzazione e quindi di una gestione più manageriale.
A questo mi permetto di aggiungere che sono molto amareggiato dal comportamento dell'attuale Presidente, Renato Di Rocco che sta effettuando una sfrenata attività di supporto a Daniela Isetti, e fin qui nulla da obiettare, annunciando addirittura un mio probabile ritiro.
Devo intervenire su questo punto per precisare che io non mi ritirerò: mi trovo esattamente nella posizione che volevo occupare ad inizio campagna elettorale e voglio battermi fino a alla fine nel segno di un programma articolato, volto a far crescere la Federazione e a rendere migliore il futuro del ciclismo italiano.
comunicato stampa