Svoltare, rimanendo però sempre fedeli a sé stessi. Il primo gennaio 2021 è stata una data importante per Fantini Group, il giovane gruppo vinicolo col cuore in Abruzzo che, fondato e guidato da Valentino Sciotti, in pochissimi anni è diventato leader tra le aziende esportatrici del Sud Italia con quasi 25 milioni di bottiglie, grazie a un’attenta politica votata alla più alta ricerca qualitativa e di marketing. Spiega Giulia Sciotti, figlia di Valentino e marketing manager del gruppo: «Noi siamo nati nel 1994 come specialisti del Mezzogiorno, poi ci siamo affermati in tutt'Italia, adesso stiamo entrando in una dimensione diversa, che speriamo ci porti a essere grandi produttori europei». Il perché di queste parole è presto detto: col nuovo anno è entrata a far parte di Fantini Group una nuova cantina, che non si trova però nel nostro Meridione, come quasi tutte le altre. E nemmeno in Italia.
Si tratta di Finca Fella, una straordinaria realtà vitivinicola iberica. Nulla a che fare con la Spagna enologica mainstream, quella de La Rioja o della Catalogna, del Duero o dell'Andalusia. È ubicata infatti in una delle regioni più vocate, ma anche meno conosciute per il settore: Castilla-La Mancha. In particolare l'azienda è nella zona di Alpera, più alta e più nobile della regione, Almansa, a pochi km da Albacete, nella parte meridionale della regione, neanche sei chilometri di distanza dalla Comunidad Valenciana, un'ora e mezza di auto da Murcia, qualcosa meno per raggiungere il mare di Alicante.
È un piccolo paradiso per le uve: offre vigneti vecchissimi con impianti ad alberello di oltre 100 anni che crescono in un altopiano a 900 metri sul livello del mare. «Vera e propria viticoltura eroica - commenta Valentino Sciotti - Le viti devono sopravvivere in quasi assenza di acqua. Così rimangono basse, praticamente al livello del terreno, la vendemmia diventa qualcosa di unico». La densità è ridottissima, tre metri per tre; le rese per ettaro davvero minime; la qualità, però, strepitosa.
Come sempre, Fantini non compra i terreni, ma li lascia nelle mani dei contadini che li amano e li conoscono a menadito; Finca Fella è infatti un mosaico di 1300-1400 ettari complessivi, «i più vocati», tutti affidati ai loro proprietari, piccoli viticoltori. Saranno affiancati come sempre da un team di qualificati enologi del gruppo, in questo caso Fabio Fabiani, Dennis Verdecchia e lo spagnolo Diego Lopez, sotto la collaborazione di Alberto Antonini. Aneddoto: «Seguiamo questa realtà con interesse da due anni. A un certo punto abbiamo mandato in esplorazione il nostro enologo capo, Antonini, uno che ha grandi esperienze internazionali, su tutte l'Argentina, quindi conosce bene anche la "nuova frontiera" vitivinicola. È rimasto a bocca aperta. "Di più non si può chiedere", ci ha confessato».
Perché? Alcune caratteristiche le abbiamo già sottolineate: rese bassissime, vigneti secolari, contadini esperti e appassionati, che conservano da generazioni l'arte della coltivazione di questi vitigni, nel rispetto di una natura incontaminata. Poi c'è il clima, quello che ogni produttore sogna di avere: continentale, con estati brevi, calde ma molto secche e un rapido abbassamento della temperatura in prossimità dei mesi autunnali. «Essendo una zona dove non piove quasi mai, è possibile fare gli appassimenti sulla pianta senza problemi, perché l'uva non si rovina. Non occorre investire nella lavorazione, e alla fine il livello qualitativo è pazzesco». La conformazione geografica dell'area permette inoltre di avere forti escursioni termiche tra il giorno e la notte, condizione fondamentale per ottenere uve dalla generosa struttura aromatica e dal buon bilanciamento di acidità che conferiscono indiscutibile eleganza nei vini.
Finca Fella potrà così proporre sia rossi che bianchi. Tra i primi, le etichette di maggior prestigio sono El Maso, un 100% Garnacha Tintorera (da vigneti ultracentenari a 1200mt di altezza) di grande struttura e tannini vellutati; e Altado Monastrell, un 100% Monastrell vivace, corposo con grande acidità e tannini nobili e levigati. Tra i bianchi, spicca invece l'Altado Verdejo, 100% da uve Verdejo, rotondo e lungo, con sentori di frutta bianca e un retrogusto di finocchio tipico del vitigno con cui viene realizzato, «ha grandissime potenzialità, sviluppa un'acidità perfetta che si amalgama bene con la potenza aromatica - spiega Sciotti - È come se fosse un sauvignon negli aromi, ma con una bella struttura, quasi si sposasse con uno chardonnay».
L'entrata di Finca Fella in Fantini Group, come detto, s'inserisce perfettamente nell'identità del gruppo: «Il nostro successo deriva dalla scelta iniziale di cercare grandi vigne vecchie nel Sud Italia, insomma fuori dalle regioni più blasonate. Qui faremo lo stesso, in un altro Sud europeo che s'integra perfettamente nel nostro modello». Nessuna differenza? «Solo una: il territorio è ancora più vocato. Possiamo così valorizzare un'area totalmente sconosciuta al grande pubblico, che offre prodotti strepitosi e ha un potenziale inespresso altissimo (la produzione fino a ieri finiva al mercato dello sfuso e dei vini da taglio). Sempre in Spagna, abbiamo rinunciato a una possibile acquisizione importante, in una regione dove saremmo però stati un player tra i tanti; abbiamo invece scelto di seguire la nostra natura, che è quella di scoprire e lanciare novità, di far crescere un territorio insieme al reddito e alla qualità della vita delle comunità locali».
Fantini Group grazie a Finca Fella renderà internazionale il proprio catalogo; e proporrà bottiglie nello stile del gruppo: fascia di qualità alta, «non sarà la Spagna del prime price, vogliamo garantire come sempre il miglior rapporto qualità/prezzo».
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