La Lotto-Soudal riparte dalla Spagna con tre bolle differenti a Jávea, Oliva e Denia, nelle quali i suoi atleti sono arrivati scaglionati per mantenere alta la sicurezza contro il Covid-19. In una di queste bolle si trova l’australiano Caleb Ewan, considerato tra i velocisti più forti, che in questa stagione ha un progetto molto speciale.
«Voglio vincere una tappa in ciascuno dei tre grandi giri» è il piano di Ewan, nonostante un inizio di stagione segnato già da un calendario alterato. Infatti il velocista della Lotto-Soudal non potrà aprire la sua stagione a casa sua, con quel Tour Down Under in cui lo scorso anno aveva conquistato due tappe. «Non sono contento dell'annullamento della corsa, in particolare perché era nel mio Paese. Guardando però l’aspetto positivo, mi darà più tempo per fare una preparazione migliore. Quando vai a correre il Down Under, infatti, devi sempre affrettare un po’ la tua preparazione. Considerando che abbiamo corso fino a metà ottobre dello scorso anno, non sarebbe stato l'ideale ripartire con le gare in gennaio. Ci sono tante incertezze sulla prossima stagione ciclistica e mi fanno pensare molto».
Il team belga ha deciso di puntare molto sui giovani e nella squadra sono entrati molti elementi nuovi che potranno conoscere e imparare dall’australiano. «Non seguo molto le categorie giovanili, quindi non posso dire ancora molto al riguardo. Il team ha deciso di intraprendere il percorso del ringiovanimento, ma dobbiamo tener conto che il vincitore del Tour ha 21 anni».
Ewan non ha dubbi su quello che vuole e ripete senza indugiare la sua volontà nel prendere parte alle tre grandi corse a tappe, ovvero Giro d’Italia, Tour de France e Vuelta di Spagna. «Spero di portare vittorie alla Lotto-Soudal in questa stagione. Questo è mancato l'anno scorso ed è giusto tentare».
Il corridore australiano si è soffermato anche sul tema della sicurezza, pensando agli incidenti che si sono verificati in questa stagione. «Penso che questo sia uno dei periodi più difficili nella storia del ciclismo per noi velocisti. Ci sono gare sempre più difficili con dei finali "incisivi" e, quando ti è permesso di scattare, ci sono velocisti forti ovunque che ti mettono nel loro mirino. C'è molto da fare per la sicurezza nel ciclismo e soprattutto per i velocisti. Tuttavia, quando sei in corsa, sai che stai facendo uno sport pericoloso e che puoi imbatterti in alcuni pericoli. Di solito sono i corridori che commettono errori e causano cadute. Ma ciò non vuol dire che non bisogna rendere questo sport più sicuro. La corsa deve essere sicura, ma lo sport non deve neanche diventare noioso».
In tema di sicurezza è impossibile non pensare a quanto successo al Tour di Polonia. Groenewegen tra qualche mese tornerà alle corse e bisogna ricordarsi che un trauma, a livello psicologico, c’è stato anche per lui. «Quando Groenewegen tornerà non penso che sarà trattato in modo diverso dal gruppo, non ci sono motivi per ostacolarlo. Forse sarà un po 'più nervoso e meno dominante e penso che non verrà accolto a braccia aperte da tutti».
Tornando sul tema delle corse l’australiano è stato molto determinato su quelle che saranno le sue intenzioni. «Voglio essere molto chiaro, anche se devo discuterne ancora bene con il team: voglio vincere una tappa in ognuno dei tre grandi giri. Forse nella terza settimana del Tour, quando verrò staccato, cambierò idea, ma per il momento la mia idea è questa. Voglio essere competitivo anche per la maglia verde, un obiettivo che prima non seguivo e che adesso mi interessa».
Ewan vuole entrare nella storia dei velocisti e dei vincitori di tappa ai grandi giri: se riuscisse a vincere nello stesso anno tappe in tutti e tre i grandi giri, raggiungerebbe Miguel Poblet (1956), Pierino Baffi (1958) e Alessandro Petacchi (2003), unici corridori capaci di firmare questa impresa.
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