A dicembre il primo ritiro, ieri la conferenza stampa ufficiale e da oggi la Eolo Kometa torna al lavoro in Spagna. Tra gli uomini più esperti del team guidato da Basso e Contador c’è Francesco Gavazzi, pronto alla sua stagione numero 15 tra i professionisti.
Il corridore valtellinese è reduce da 5 stagioni all’Androni-Sidermec del manager Gianni Savio. Il valtellinese era molto considerato nel team sponsorizzato da Mario Androni. «Gavazzi – ripeteva spesso Savio – per noi è importante come uomo di punta e anche regista in gara».
Però le strade si sono separate quasi improvvisamente: «Era forse arrivato per tutti il momento di cambiare - precisa Francesco, che il primo agosto avrà 37 anni, vincitore di 12 gare tra i professionisti, molte nella penisola iberica – è stata quasi una scelta obbligata. Ognuno ha fatto le sue scelte, separarsi è stato inevitabile».
L’emergente Eolo-Kometa non è stata l’unico team a fare delle avances a Francesco: «Alcune squadre mi hanno fatto delle offerte e la prima che si è concretizzata è stata quella della Eolo-Kometa; mi è piaciuto subito il progetto di Basso e Contador, molto ambizioso. La Eolo-Kometa punta a frequentare il ciclismo in modo importante. Almeno in partenza io sarò l’uomo d’esperienza e anche il regista in corsa. E lo sarò anche fuori gara, nello spogliatoio, nei ritiri. Ci saranno occasioni in cui potrò fare la mia corsa e sicuramente la squadra strategicamente mi appoggerà».
Gavazzi è coetaneo di Vincenzo Nibali. «Per noi della leva ’84 - dice Francesco, Campione d’Italia under 23 nel 2006 - la voglia di sostenere sacrifici e allenarci è quella che fa la differenza. Nelle corse in cui il fondo atletico conta io e Vincenzo siamo ancora competitivi. Personalmente nel tormentato 2020 non ho avuto la possibilità di dimostrare quanto valgo, sono certo che quest’anno potrò togliermi delle soddisfazioni».
Le gare della Challenge Maiorca sono state annullate per le problematiche Covid. «Avrebbero dovuto rappresentare il mio debutto stagionale - dice il “regista” della Eolo-Kometa, che dovrebbe disputare sempre in territorio spagnolo Vuelta Valenciana e Vuekta Andalucia, e poi in Italia il Laigueglia e Gran Premio di Larciano -. Come team Professional ci auguriamo di essere invitati a disputare le gare di Rcs Sport e altre competizioni importanti, con l’augurio che anche la pandemia sia nel frattempo sconfitta».
C’è molta Spagna nel programma agonistico Eolo-Kometa: il team è mezzo spagnolo e mezzo italiano. «La Spagna mi porta bene e, soprattutto, adoro gareggiare a quelle latitudini dove fa caldo. Correre in Spagna a febbraio è bello anche in funzione del prosieguo della stagione».
In genere d’inverno i corridori lavorano per migliorarsi e Gavazzi, pur essendo alla vigilia della quindicesima stagione da prof, ha lavorato in funzione anche di questo. «Benchè alla mia età sia normale conoscersi benissimo, ciò non toglie che ci si possa sempre migliorare. Da quest’anno, dopo anni nei quali ho fatto da solo, avrò al mio fianco il preparatore atletico della Eolo, Carlos Barredo, che in passato ha gareggiato ed è molto bravo ed esperto. Per me sarà un ottimo sostegno».
Francesco in Italia si è aggiudicato una tappa al Giro di Sardegna, una Coppa Agostoni e un Memorial Pantani. «La mia vittoria più bella rimane la tappa di Noja alla Vuelta a Espana 2011, un’emozione immensa», e vorrebbe mettere l’ennesima ciliegina sulla torta: «Non sono mai riuscito a vincere una tappa del Giro d’Italia. Se verremo invitati mi piacerebbe in qualche tappa avere la squadra a mia disposizione per provare a vincerne almeno una».
Anno 2020 a parte, esistono rimpianti riguardo il periodo precedente?
«Rifarei tutto, sono contento di ciò che io ho dato al ciclismo e di quanto il ciclismo ha dato a me. Con un pizzico di scaltrezza in più e anche fortuna il mio palmares si sarebbe arricchito di una decina di vittorie. I miei piazzamenti da podio sono numerosi in proporzione alle vittorie che ho ottenuto, tuttavia nessun rimpianto».
Nel 2021 ci sarà l’Olimpiade di Tokio, obiettivo primario per dei “diversamente giovani” come Valverde, Nibali, Van Avermaet. Questo traguardo interessa anche a Gavazzi ?
«Partecipare all’Olimpiade è il sogno di ogni sportivo. Non mi paragono a Nibali o Van Avermaet, però mi auguro di mettere in difficoltà il ct Cassani per le scelte: sarebbe sinonimo di una mia grande stagione».
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