Il CAS ha deciso: la Russia con i suoi atleti per due anni saranno fuori dalle competizioni internazionali, comprese le Olimpiadi. La Corte dell’ Arbitrato per lo Sport (CAS), ha emesso la sua sentenza sul caso che riguardava il grande scandalo di frode sportiva tra la Russia e l'Agenzia mondiale antidoping (WADA). La Russia, che era stata squalificata per quattro anni nella prima sentenza, è colpevole di aver messo in atto un criminale sistema di “doping di stato” che ha coinvolto più di mille atleti tra il 2012 e il 2015. Successivamente, dal 2016 al 2018, l’accusa è di aver manomesso e nascosto le prove e i dati all’interno del sistema informatico del laboratorio di Mosca.
Il CAS ha deciso di limitare la sanzione a due anni, un periodo che in ogni caso comprende sia le Olimpiadi estive del 2021, che le Olimpiadi invernali del 2022. Il CAS ha specificato che gli atleti russi non sanzionati per doping potrebbero comunque usufruire dello status di atleti neutrali, ma al riguardo ancora nulla è stato deciso. Questa decisione naturalmente coinvolge anche i ciclisti in vista dei Giochi di Tokyo. "Affinché la Rusada - l'agenzia russa antidoping - venga reintegrata deve rispettare e osservare integralmente durante il biennio tutte le indicazioni e pagare i contributi previsti", si legge nella decisione del Tas.
Sono 43 i corridori russi che ritroviamo nel ranking mondiale e, dopo questa sentenza, sono esclusi da tutte le gare a Cinque Cerchi. Nel dicembre del 2019, su questa vicenda si era espresso Ilnur Zakarin, il corridore della CCC in procinto di trasferirsi alla Gazprom Rusvelo, che aveva spiegato quanto accaduto in Russia, con l’agenzia Rusada.
Zakarin aveva sottolineato che la scelta di sanzionare la Russia era stata giusta, ma che purtroppo venivano penalizzati corridori come lui, che vivevano fuori dal Paese da molti anni. Nello specifico il corridore della CCC sottolineò che nessuno dei suoi campioni ematici era stato mai analizzato in Russia, per tanto era impossibile associare il suo nome a quello dello scandalo della Rusada. Zakarin allora disse che avrebbe fatto di tutto per prendere parte alle Olimpiadi e che per farlo avrebbe accettato di correre sotto la bandiera neutrale del CIO, ma se questo non fosse stato possibile, avrebbe accettato di correre con i colori di chiunque gli avesse dato l’opportunità di realizzare il suo sogno olimpico.
Oltre a Zakarin, al momento sono esclusi tanti giovani come Aleksandr Vlasov, il corridore dell’Astana che quest’anno è arrivato terzo al Giro di Lombardia, o Pavel Sivakov della Ineos Grenadiers.