Oggi per lui sarebbe stato un giorno speciale, avrebbe festeggiato 56 anni. Ma un destino cattivo, di certo brutale, ha fermato il suo tempo prima e queste 56 candeline immaginarie vengono soffiate dal vento ricordo. Franco Ballerini era un uomo speciale, un campione che correva per se stesso ma anche per la gente che stava a bordo strada. Quelle persone che per ore aspettavano il passaggio della corsa, per Franco meritavano rispetto. Lo disse anche in una delle sue ultime interviste: era la presentazione del Giro d’Italia del 2010, un Giro che il nostro “Ballero” non avrebbe mai visto, perché il 7 febbraio del 2010 morì per un incidente a Pistoia, mentre faceva da navigatore al pilota Alessandro Ciardi al Rally Ronde di Larciano.
Una tragedia per tutto il ciclismo, che in un attimo vide sparire il corridore acclamato e il commissario tecnico del popolo. Ancora adesso guardare le immagini di Franco Ballerini fa male, ma allo stesso tempo c’è commozione e poi si accende quel sorriso, tipico di quando alla mente ritorna un ricordo bello. Perché bisogna dirlo, ognuno di noi ha un ricordo bello legato al “Ballero”. Ci sono quelli di chi ha corso con lui, quelli degli azzurri che ha fatto brillare in corsa. Teneri ricordi della sua famiglia, come quel primo incontro con Sabrina a Casalguidi, lei quindicenne, qualche anno dopo sarebbe diventata la moglie. Poi c’è la Parigi-Roubaix e quelle 13 edizioni corse senza interruzione, dal 1989 al 2001. Una passione autentica, la sua per le pietre, con le vittorie nel 1995 e nel 1998, ma anche un secondo e terzo posto.
Poi la sua ultima corsa, la sua ultima Roubaix. Era il 15 aprile del 2001, Franco Ballerini arrivo 32° in quella che per molti aspetti era la sua corsa. Entrato nel velodromo di Roubaix ci fu un boato, era il pubblico che lo salutava e lui, alzò la sua maglia della Mapei, mostrando su una maglia bianca la scritta: Mercì Roubaix.
I ricordi sono tanti in corsa e da commissario tecnico, incarico che assunse nel 2001, appena sceso dalla bici. Con lui l’Italia vinse 4 mondiali e un oro olimpico: erano gli anni di Mario Cipollini, Paolo Bettini e Alessandro Ballan con tre maglie iridate conquistate per tre anni consecutivi, tra il 2006 e il 2008.
Il 2009 fu l’ultimo suo mondiale, vinse Cadel Evans. Damiano Cunego era favorito ma chiuse ottavo. Ci furono come sempre critiche e Franco Ballerini difese i suoi ragazzi: “Abbiamo corso bene, tecnicamente e tatticamente non abbiamo sbagliato nulla, questa volta non eravamo noi i più forti”.
Il Ballero non potrà ricevere un regalo oggi, ma ancora una volta è proprio il pubblico appassionato che ha ricevuto un dono: la possibilità di ricordare Franco Ballerini, commuoversi e sorridere ripensando a tutte quelle immagini ed emozioni che ci ha lasciato in eredità.