Giugno è un mese bellissimo, ma anche insidiosissimo. Se non altro perché è il mese in cui finisce l’anno scolastico e si distribuiscono le pagelle. Promossi, rimandati e bocciati. E uno scolaretto cerca di circuire il maestro: “...Quel cinque poi non ce lo metta / sennò ci perdo la bicicletta...”.
“Filastrocca del mese di giugno”, tratta dal libro “Filastrocche lunghe e corte”, è una delle dieci miniopere di Gianni Rodari, di cui nel 2020 si celebra il centenario della nascita, letta da Benedetto Patruno. La Biblioteca della bicicletta Lucos Cozza l’ha proposta per “Alla fine della città”, il progetto triennale dell’associazione Ti con Zero tra narrazione, arte e viandanze, stavolta – causa Covid-19 - in versione digitale, con video e tutorial, incontri virtuali e racconti radiofonici. Grazie anche a questi podcast, la Biblioteca della bicicletta Lucos Cozza non è più solo cartacea (libri sulla bici, dai saggi alle biografie, dai romanzi ai manuali, dalle guide alle poesie), ma anche digitale.
Il primo anno c’è un verbo che coniuga le diverse iniziative di “Alla fine della città”: accendere. Accendere un gesto, un’idea, un’emozione, un territorio, una luce. Nel caso della “Filastrocca del mese di giugno” (il podcast di Gianni Rodari letto da Benedetto Patruno), accendere una registrazione.
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